Intervista a Don Leonardo Erriquenz, conversanese e per anni a stretto contatto con Papa Giovanni Paolo II, sulle dimissioni di Papa BenedettoXVI°
L’undici febbraio 2013 è stata e resterà una data storica.
Per i credenti in Cristo, per i cattolici di tutto il mondo, le dimissioni di Papa Benedetto XVI hanno suscitato sorpresa, in alcuni anche smarrimento.
Di fronte ad un simile evento, che ha scosso molto il mondo cristiano, ho voluto scambiare alcune impressioni con Don Leonardo Erriquenz, uomo di Chiesa, che per anni ha vissuto in Vaticano svolgendo anche le funzioni di prelato di anticamera di Papa Giovanni Paolo II.
Don Leonardo mi accoglie nella sua abitazione e mi conduce nel suo ufficio pieno di libri sacri e sulle cui pareti campeggiano le foto che lo ritraggono accanto a Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI.
Don Leonardo, La ringrazio per aver accettato di tenere questa conversazione. Le chiedo: cosa ha provato l’undici febbraio? Quale è stata la sua prima reazione?
“Sono rimasto stupito, sorpreso!. Stupore che del resto ha colto gli Eminentissimi Cardinali ed è stato espresso in Concistoro dal Cardinale Angelo Sodano dopo l’annuncio delle dimissioni”.
Mercoledì 13 febbraio, durante l’udienza generale in sala Nervi, il Papa ha affermato: “Ho deciso di rinunciare per il bene della Chiesa”. Nel pomeriggio, nell’omelia tenuta nella Basilica di San Pietro ha aggiunto: “Bisogna riflettere su come il volto della Chiesa venga a volte deturpato da colpe contro l’unità della Chiesa e divisioni del corpo ecclesiale. Bisogna superare individualismi e rivalità. Il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico, ma il suo Signore. Anche ai nostri giorni, molti sono pronti a stracciarsi le vesti di fronte a scandali e ingiustizie, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio cuore, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni”.
Il Papa parla di “bene della Chiesa” di “volto deturpato (..) di divisioni del corpo ecclesiale”. Risiedono qui le ragioni del suo gesto?
“Quelle del Papa sono parole forti e che, indubbiamente, devono far riflettere tutto il clero e i credenti. Negli ultimi tempi la Chiesa è stata attraversata da eventi non certo positivi, come gli scandali della pedofilia che non potevano non gettare ombre sulla Chiesa. Quanto alle divisioni nel corpo ecclesiale, sono del parere che, come riteneva il Cardinale Carlo Maria Martini, si debba giungere a posizioni condivise attraverso un dialogo aperto e sincero. Il dialogo serve per costruire e non per distruggere”.
Ma nella decisione del Papa non pesano anche le vicende dello IOR, le carte fuoriuscite dalle stanze del Papa per mano del maggiordomo, il fatto di dover interpretare, mi si passi il termine, le istanze che provengono dalla società civile in fatto di fine vita, unioni civili. Insomma, il fatto di ritrovarsi di fronte a situazioni e istanze complesse può averlo spinto al gesto compiuto?
“Non penso che le vicende nate tra le mura leonine abbiano spinto il Papa a compiere il gesto delle dimissioni. Di certo, come ha detto Papa Benedetto XVI, è intervenuta la consapevolezza di non farcela, per l’età e le forze che iniziano a mancare, ad assolvere il magistero petrino. Un magistero che le assicuro è faticoso, molto faticoso. Per quanto riguarda le istanze della società è ovvio che la Chiesa non debba disattendere la Parola di Dio per assecondare le umane istanze!”
D’ora in poi dovremo incominciare a pensare che anche il prossimo Papa potrà giungere ad annunciare le dimissioni.
“Certo!, e non ci vedo nulla di strano se ciò avvenisse. Già oggi è accettato da tutti che un Vescovo a 75 anni lasci l’incarico. Stessa cosa può essere accettata per il Papa che svolge un lavoro che richiede molta energia fisica e, soprattutto, intellettuale”.
E’ auspicabile che nel conclave di metà marzo venga eletto un Papa giovane?
“Si! Di fronte alle sfide del XXI secolo è auspicabile un Papa giovane!”.
Si conclude qui la piacevole conversazione con Don Leonardo Erriquenz.
Mi accompagna al portone di ingresso, nel tragitto incrociamo il bel ritratto di un giovane, e appena insediato, Papa Giovanni Paolo II.
Don Leonardo Erriquenz mi confida che: “Questo ritratto piaceva molto al Papa. Il volto è fiero e sorridente, lo sguardo perso nell’orizzonte, come se guardasse al futuro. Gli piaceva così tanto che, oramai invecchiato, ogniqualvolta ci passava vicino alzava lo sguardo e indicandolo con il bastone diceva: “Il Papa vecchio!”.
GRAZIE PER AVERMI DATO L’ OCCASIONE DI COMPRENDERE LA DECISIONE DEL PAPA BENDETTO XVI. – (MIO PADRE ERRIQUENZ VINCENZO ERA NATO A CONVERSANO