Austero e profondamente significativo si presenta il ciclo liturgico quaresimale. Si tratta di un cammino di purificatrice preparazione, che è giusto compiere – come scriveva S. Leone Magno – per poter partecipare degnamente ai divini misteri della Pasqua, espressione massima della totalità d’amore di Cristo per noi.
La Quaresima ci invita a porre da parte ciò che è superfluo, vano, accessorio nella vita, e a riflettere sul fondamento della esistenza cristiana e sull’orientamento del nostro cammino.
“Per grazia di Dio – così comincia il celebre Racconto di un pellegrino russo, – sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errando di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pane secco e nella tasca interna del camiciotto la Sacra Bibbia. Null’altro”. L’essenziale al massimo!
Il Racconto è una testimonianza di fede e di ricerca di un anonimo credente russo. E già nelle poche righe iniziali brilla l’autoritratto dell’autore, in cui potremmo specchiarci per rilevare ciò che siamo o dovremmo essere: uomini, cristiani, peccatori, pellegrini, poveri, fedeli.
Su due lineamenti che si integrano vorrei attirare la vostra attenzione: noi siamo pellegrini per vocazione (San Paolo ci dice: “non abbiamo una definitiva residenza in questo mondo, ma ne cerchiamo un’altra!) e, nello stesso tempo, noi siamo fedeli nel senso che ci lasciamo guidare dalla Bibbia, cioè dalla fede. La vita cristiana si fonda sulla fede, e la Quaresima è cammino di fede.
Cosa fare in concreto perché la nostra Quaresima sia fruttuosa? Ripeterò a voi le cinque parole, cinque indicazioni legate alle apparizioni della Vergine in questi ultimi due secoli.
– Preghiera, più intensa in questo periodo e con coinvolgimento della mente, del cuore, di tutto noi stessi.
– Parola di Dio, che ascoltata e meditata trasformi la nostra vita e sia lampada che guidi i nostri passi sulla via del bene..
– Sacrificio, che significa rinunzia a tante cose superflue e vane cui è legato il nostro cuore. Rinunzia che implichi capacità di rafforzare la nostra volontà di percorso spirituale.
– Confessione, non superficiale e approssimativa, ma sentita come momento di purificazione totale della nostra anima e di accoglienza dello Spirito santificatore, che infonde nuovo vigore alla nostra anima.
– Eucaristia, che soddisfi la nostra fame di cielo e appaghi il nostro cuore che a Dio anela. Come la cerva anela ai corsi di acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
Dio bussa alla nostra porta. Non lasciamolo passare invano!