Associazioni impossibilitate a riunirsi in sale pubbliche. L’amministrazione fa pagare “profumatamente”

Da qualche mese applicato un regolamento del 2003 e per chi vuole riunirsi per assemblee o incontri pubblici c’è una bolletta salata da pagare. La necessità di rivedere le modalità di utilizzo di spazi pubblici attraverso un nuovo regolamento

 

Conversano – “Quando è troppo è troppo”. Questo ormai si sente dire tra gli operatori e i componenti delle associazioni costretti a “pagare” un conto salato quando chiedono di usufruire di sale e spazi pubblici per le proprie attività culturali o ricreative.

Da qualche mese a Conversano, infatti, l’Amministrazione Comunale sta applicando un regolamento, mai applicato prima, sulla concessione delle sale comunali. Il regolamento che prevede il pagamento “profumato” per l’utilizzo degli spazi risale al 20 marzo 2003 quando fu la commissaria prefettizia, dott.ssa Antonella Bellomo, a regolarizzare l’utilizzo degli stessi. Un regolamento restrittivo che, se applicato alla lettera, renderebbe povere tutte le associazioni, già molto povere a prescindere.

Per una qualsiasi assemblea, per una qualsiasi iniziativa culturale o altro, il regolamento prevede un pagamento insostenibile. Il caso è stato sollevato da alcuni cittadini che nei giorni scorsi si sono riuniti per la costituzione del presidio di LIBERA, l’associazione contro le mafie. Sono stati costretti a pagare 77,00 euro (prezzo di favore previsto per una sola ora di utilizzo) per un’assemblea nel complesso di San Giuseppe.
Un paradosso visto che per riunirsi e parlare dei fattacci legati alla sparatoria del 31 agosto scorso e degli episodi di violenza nella nostra città, quei cittadini sono stati costretti a pagare.

Ma non sono gli unici a lamentare l’assenza e l’impossibilità di riunirsi in sale pubbliche. E’ per questo che si rende necessario la rivisitazione del regolamento ormai datato che, se deve normare il corretto utilizzo delle sale pubbliche, ne deve consentire la fruibilità gratuita a quelle realtà che non hanno spazi utili per le proprie attività.
In Consiglio Comunale fu il consigliere Gian Luigi Rotunno a sollevare il caso e il sindaco Giuseppe Lovascio assicurò a tutto il Consiglio Comunale che l’Amministrazione Comunale avrebbe provveduto a presentare un nuovo regolamento comunale che consentisse l’utilizzo gratuito delle strutture per fini culturali e divulgativi.
Al momento il nuovo regolamento non si è ancora visto.

 

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