Conversano – In questo lunedì 9 dicembre Conversano, unica città della Provincia di Bari, ha scioperato contro la crisi economica, contro le tasse, contro la Politica, contro il sistema.
Attività commerciali chiuse, artigiani, meccanici, agricoltori con le braccia conserte.
La città è rimasta ferma.
L’appuntamento era fissato per le nove e trenta in Largo della Corte. Mentre gli organizzatori allestivano il sistema di amplificazione dinanzi alla scalinata di ingresso di Villa Garibaldi giungevano i primi cittadini. Ad accoglierli, giusto per rendere l’idea dello stato d’animo degli organizzatori, c’era una canzone rap che aveva come ritornello “Politici italiani fuori dai coglioni questa è la rivolta dei forconi”.
E su queste note, alternate da canzoni degli U2 e di Franco Battiato, la piazza si è riempita in modo molto considerevole. Delegazioni di cittadini di Polignano a Mare e Monopoli, in massima parte titolari di attività commerciali, hanno aderito alla protesta condividendone lo spirito rivoluzionario convinti anch’essi che “..la classe politica deve andare a casa! Non ce la facciamo più a pagare tante tasse”.
Nutrita è stata anche la presenza di studenti che protestavano reclamando un futuro migliore per le nuove generazioni: “La cultura non si ferma!. Cambiamo l’Italia in meglio”.
Presenti gli studenti dell’I.P.S.S.E.O.A. di Polignano a Mare per gridare e rivendicare un futuro migliore per le nuove generazioni e “Non ci avrete mai come volete voi”.
Prima della partenza del corteo alcuni cittadini si sono alternati al microfono.
Modesto Borrelli ha letto sue personali riflessioni sullo stato di crisi, su come sono precarie le vite dei cittadini costretti a vivere con una pensione di 500 euro.
Francesco Sibilia, uno dei promotori dello sciopero cittadino, ha esternato la sua personale “battaglia contro il fisco, sono cardiopatico, non pago più le tasse. Lo Stato deve andare via!. Io ho mandato i miei figli a lavorare all’estero. Lo sciopero di oggi è spontaneo e fischiate quei negozi che sono rimasti aperti. Boicottate quei negozi rimasti aperti per solidarietà a quelli rimasti chiusi”.
Giuseppe La Selva ha gridato la sua rabbia per lo stato attuale delle cose: “Noi siamo cittadini onesti e sono stanco di pagare le tasse senza avere nulla in cambio. Ci stanno togliendo il lavoro!”.
Luciano Nonna ha esortato tutti i cittadini “ a interessarsi della cosa pubblica, a partecipar perché la libertà è partecipazione!. E poco mi importa adesso se qualcuno dirà che ho detto una cosa comunista!!”.
Lucio Giordano ha invitato i presenti a “fischiare contro quei commercianti che hanno le serrande alzate!”.
Dopo le brevi dichiarazioni il corteo è partito percorrendo Via della Vittoria; Via Matteotti; Via Rosselli; fino a giungere in Piazza XX Settembre luogo scelto come simbolo della Politica.
Prima di giungere in Piazza XX Settembre una bordata di fischi e buu ha fatto chiudere il negozio dei cinesi di Via Di Vagno. Dopo i “gentili” inviti degli organizzatori a chiudere l’attività, i proprietari del negozio hanno abbassato le serrande!.
In Piazza XX Settembre, i partecipanti al corteo con le braccia alzate in direzione del palazzo comunale, hanno intonato una serie di cori avendo come bersaglio la classe politica tout court “ve ne andate o no?, ve ne andate si o no?”. E con le monetine in mano hanno chiesto ai politici se “voi, volete anche queste!?”
E dato che i cittadini pagano le tasse parte il coro ritmato anche verso i lavoratori del comune ricordando loro che “Siete nostri dipendenti!”.
Massimo Giordano ha denunciato la circostanza che “ci stanno facendo pagare una tassa sui rifiuti, che hanno aumentato, mentre ci stanno facendo uccidere con la discarica!”.
Si va verso la fine della sosta in Piazza XX Settembre e Francesco Sibilia invita tutti i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria di chi si è tolto la vita a causa della crisi economica.
Nel lasciare la piazza gli organizzatori invitano i partecipanti a salutare i politici, e come saluto si eleva per tutta la piazza una salva di fischi e buu!.
Il corteo finirà dove è iniziato e palpabile era la soddisfazione sui visi degli organizzatori per il successo che la manifestazione ha avuto in fatto di partecipazione.