Si è tenuta il 20 febbraio in Comune l’asta pubblica per il lotto della zona annonaria di proprietà Spartano
Conversano – All’avviso d’asta per la vendita del lotto della zona annonaria che il proprietario del diritto di superficie (Spartano) ha restituito al Comune, ha partecipato un solo acquirente (dello stesso diritto di superficie): Di Palma. Si è trattato, quindi, di un passaggio avvenuto tramite il Comune di Conversano che ha applicato l’art. 18 del regolamento delle zone produttive che prevede, in questi casi, l’asta pubblica determinata dal Comune. Si partiva da una base d’asta di 321.146,51 euro e pare, secondo le prime notizie non ancora ufficiali, che ci sia stata un’offerta vicina ai 325.000,00 euro. Quindi il lotto passerà nella disponibilità, come diritto di superficie, di Di Palma.
La storia dei lotti non utilizzati dagli assegnatari, è una lunga e vecchia storia. A norma di regolamento dopo un determinato periodo, il Comune provvede a revocare l’assegnazione dei lotti per rimetterli a disposizione di altri imprenditori aventi titolo mediante bando pubblico. Questa fase, pur richiesta più volte da consiglieri comunali negli anni passati, non ha mai trovato applicazione. Anzi, nella fattispecie, proprio questo lotto è stato al centro dell’attenzione. Nel 2007 il richiedente, Spartano, faceva istanza al Comune di Conversano per il permesso di costruire l’opificio dopo l’assegnazione fatta nel 2004. Per ben quattro anni, fino al 2011, il Comune di Conversano non ha rilasciato alcun permesso di costruire nè tantomeno il richiedente si è fatto vivo. Fino al 20011 quando, a firma dell’ing. Lorusso, a Spartano è stata inviata una lettera dal Comune in cui “scusandoci per il ritardo” (quattro anni, ndr), il Comune chiede all’istante di integrare i documenti delle richiesta del permesso di costruire. Quindi anzichè revocare il lotto, così come recita l’art. 17 del regolamento “Trascorso un anno dalla notifica dell’assegnazione provvisoria del lotto, senza che l’Impresa assegnataria abbia iniziato i lavori per la costruzione degli stabilimenti, il Comune provvede alla revoca del provvedimento di concessione, trattenendo sull’importo versato (50%) il 10% provvedendo nel contempo al rimborso della residua somma”, il Comune ha rimesso in regola il richiedente e ha applicato l’art. 18 ignorando l’art. 17 del regolamento delle zone produttive.
Stamattina, poi, l’epilogo della vicenda con l’assegnazione a Di Palma, unico a presentare un’offerta.
Le considerazioni da farsi sono molteplici ma, di rilievo il tempo passato per rispondere ad una lettera da parte dell’Ufficio Tecnico: ben quattro anni. Per un’amministrazione che si dice vicina agli imprenditori è una bella botta. Per Spartano, che incamera circa 100.000,00 euro in più di quanto speso (per la rivalutazione ISTAT e per aver fatto un opera di recinzione) un respiro finanziario in più. Per il Comune di Conversano un futuro da “mediatore“. Per Di Palma, si spera, un luogo dove far continuare a crescere il nostro export.
Intanto c’è chi si chiede come l’amministrazione comunale procederà per gli altri lotti assegnati ma mai realizzati. Un rebus che dovrebbe avere a breve una risoluzione.