L’ex Gil come una nobile villa di famiglia

Il 30 agosto 2012 il nostro giornale online pubblicava l’articolo che riproponiamo. Dopo l’ispezione dell’interforze che ha visto il cantiere dell’ex Gil visitato anche dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA), pubblichiamo nuovamente la cronistoria dei fatti riguardanti l’appalto, i subappalti e i lavori dell’immobile. Ricordiamo che il sindaco con una nota ha specificato che i lavori, dopo l’ispezione, non sono stati bloccati e che si è trattato solo di controlli di routine

Questo l’articolo di Antonio Renna scritto sulla nostra testata il 30 agosto 2012:

Iniziati i lavori presso la struttura. Contratto di subappalto ad una ditta riconducibile ad un candidato della coalizione di Lovascio. Continua come era iniziata la storia dell’ex Gil: a progettarla l’attuale assessore Scazzetta; a dirigere i lavori il cugino del sindaco; il subappalto alla ditta Gi. Fra. Costruzioni srl

Sono in tanti a definire la ristrutturazione del complesso dell’ex Gil, i cui lavori sono iniziati da circa un mese, come una ristrutturazione di un qualcosa di privato e non di pubblico.
I fatti. Il Comune di Conversano decide di destinare la struttura ad un cosiddetto “
dopo di noi” per i disabili e chiede un finanziamento alla Regione Puglia che glielo concede. Si tratta di circa 1 milione di euro. A fare da consulente al responsabile unico del procedimento viene chiamato l’arch. Scazzetta, al tempo non ancora nominato assessore ma che aveva partecipato alle elezioni comunali in lista a sostegno del sindaco Lovascio. L’arch. Scazzetta a 24 ore dal ricevimento dell’incarico protocolla in comune il progetto esecutivo che, evidentemente, era già pronto come è costretto a dichiarare, rispondendo ad un’interrogazione delle opposizioni, l’allora vice sindaco e asessore ai Lavori Pubblici Bugna.
Ma non basta.
L’arch. Scazzetta successivamente nominato assessore non può assumere la direzione dei lavori. Viene allora nominato l’ing. Sisto come direttore dei lavori. L’ingegnere è cugino diretto del sindaco e figlio del capogruppo consiliare della lista “
Con Lovascio liberi”. L’incarico ricevuto supera la soglia dei 100.000,00 euro e scatena malcontento tra i tecnici di Conversano. Le opposizioni presentano una mozione e la stampa ne parla diffusamente. La pratica finisce al garante per gli appalti.
Ma non è finita qui. Si passa alla gara.
L’importo a base d’asta risulta essere pari a 1.101.136,63, il ribasso della ditta appaltatrice è pari al 27,131% per un importo netto dei lavori pari a 802.387,25 euro. Ad aggiudicarsi i lavori è la ditta “
Cosen” srl di Afragola in provincia di Napoli. La ditta chiede al Comune di Conversano l’autorizzazione al subappalto per un importo di 140.000,00 euro alla Gi.Fra. Costruzioni srl. Tra le tante imprese conversanesi proprio la Gi.Fra. Anche questo episodio indispettisce le altre piccole imprese conversanesi costrette a veder lavorare sempre gli stessi senza alcuna comparazione.
Un trittico di episodi che disegna un quadro che fa pensare più alla ristrutturazione di una villa di famiglia che di un immobile di proprietà comunale che diventerà un’importante struttura al servizio della disabilità.
Alcuni consiglieri comunali ed ex assessori hanno espresso alcune opinioni. Il capogruppo del PDL Salzo: “
E’un’operazione pre-elettorale dal sapore clientelare finalizzata alle consultazioni amministrative del prossimo anno. Del resto quando al sindaco è stata obiettata l’opportunità dell’incarico a suo cugino per la direzione lavori dell’ex Gil Lovascio si è difeso dicendo che anche suo cugino aveva il diritto di lavorare”. Più cauto Mottola: “Non sono informato sul subappalto e lo apprendo da te, in linea di principio sono favorevole acchè si dia lavoro alle ditte di Conversano purchè nel rispetto rigoroso della legalità”. Loiacono, ex assessore della giunta Lovascio: “E’ una cosa che lascia perplessi ma ho bisogno di approfondire”.
Intanto c’è da segnalare la tempestività dell’ing. Lorusso, direttore dell’Area Urbanistica e Lavori Pubblici, che in sole 24 ore ha dato il nulla osta al subappalto. Se questa celerità fosse la norma il nostro ufficio tecnico sarebbe da guinness dei primati.

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