“Solo gli amanti sopravvivono”, un film per i nostalgici del dark e dell’amore eterno

“Solo gli amanti sopravvivono” (Only Lovers Left Alive), scritto e diretto da Jim Jarmusch, con Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin

Atmosfere notturne, splendida fotografia e una storia d’amore eterno che si muove leggera, in un tempo indefinito, tra Detroit e Tangeri. Questa l’ultima pellicola, non poco manieristica, di Jim Jarmusch, presentata al Festival di Cannes 2013 e uscita in questi giorni nelle sale italiane. Protagonisti due vampiri eleganti, colti, nostalgici, ironicamente e idealmente chiamati Adam e Eve.  Lui, dark e solitario, vive a Detroit, colleziona chitarre d’epoca e compone pezzi di musica elettronica. Lei, algida ed eterea, vive a Tangeri, tra centinaia di libri e stoffe meravigliose.
Si muovono, lunari e silenziosi, tra i vicoli marocchini e le macerie della città americana, patria della musica e del capitalismo decaduto. Osservatori del mondo e del divenire del tempo, prendono le distanze dalla società per farsi corrompere il meno possibile dagli orrori del presente. Per questa ragione, se ne stanno in disparte e si nutrono solo di sangue raro di laboratorio, che si procurano non senza faticose imprese  – stilisticamente divertenti – e che bevono da bicchierini e fiaschette da whisky sempre molto chic. Adam e Eve sono essenzialmente due outsiders sofisticati e snob che si rivelano, tuttavia, più umani della società vampiresca e cannibale nella quale viviamo.
Il film, ricercato e ironico, è una fusione di vintage e tecnologia, è un gioco di yin e yang sempre complementari che dimostra che tutto si può contaminare, l’arte, la musica, la moda, gli stili, ma non il sangue, linfa vitale che deve preservare la purezza e l’integrità dell’essere umano. È inoltre, e soprattutto, un viaggio nella memoria. Nella memoria della musica, della scienza, dell’arte, della letteratura, e della sana solitudine che consacra e preserva la bellezza dell’amore profondo contro la brevità e la superficialità della società moderna, popolata da zombie (come Jarmusch appella gli esseri umani) immemori del passato e apatici nei confronti del futuro. Un futuro molto più buio delle notti eterne di Adam e Eve. Bellissime anche le musiche e le roteanti riprese dall’alto, quasi un anelito edonista e divino. Circolari come la testa che gira per l’amore, come i vinili, come il tempo, come la danza intima e l’abbraccio semplice di due innamorati.
Solo chi ama sopravvive. Al mondo e al tempo.

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