Ha destato scalpore tra i cittadini l’assenza di manifesti istituzionali che ricordino la Festa della Repubblica
Conversano – “E’ una vergogna che in città non sia affisso un manifesto istituzionale che ricordi e celebri la Festa della Repubblica!”.
È questa la civile e indignata protesta di alcuni cittadini nel vedere che dal palazzo comunale non una riga sia stata spesa per ricordare la Festa della Repubblica Italiana.
Non una parola, uno scritto, sul sito ufficiale del Comune di Conversano.
Non è ora il caso di soffermarsi troppo nel sottolineare che è compito dell’istituzione mantenere viva la memoria, far ricordare a tutti i cittadini che la Repubblica Italiana è nata grazie al sacrificio di tanti italiani che hanno perso la vita per un ideale, ovvero una Italia libera dalle dittature, una Italia democratica.
Forse per qualcuno il ricordare, mantenere viva la memoria, parlare della Repubblica Italiana, del suo futuro. è un rito stantio, che scoccia.
Ma non è così, ovviamente!.
Quindi, in mancanza di un manifesto, di un messaggio istituzionale che celebri degnamente il 2 Giugno, leggiamoci il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
“Buon 2 giugno a tutti gli italiani.
Celebriamo quest’anno la Festa della Repubblica con animo più fiducioso. Perché si è fatta strada la necessità di forti cambiamenti in campi fondamentali.
Perché l’Italia può parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche. E infine perché si sono moltiplicate nella nostra società e specialmente tra i giovani le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito d’iniziativa.
Sono questi i fatti che devono rendere tutti noi più fiduciosi ; sapendo che la fiducia nel futuro è la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire. In questi pesanti anni di crisi l’economia e la realtà sociale del nostro paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui è giunta la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.
Se questa deriva si è fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema è ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di più per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l’Italia. Il da farsi è ormai delineato.
Determinanti sono le riforme strutturali tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un’economia più competitiva.
Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che è dovuta per ogni modifica costituzionale. E’ però tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze.
La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perché essa è lunga e complessa, si richiede continuità, non instabilità; tenacia, non ricorrente incertezza.
Questa necessità, che ho sempre richiamato, è stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all’insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate in occasione della recente consultazione elettorale.
Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore passa egualmente – non dimentichiamolo – attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all’evasione fiscale.
Ed è un cammino che non può essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere. A tal fine tutte le forze vitali dello Stato e della società sono chiamate a cooperare. Ecco quel che dobbiamo insieme augurarci nel festeggiare l’anniversario della nascita della nostra Repubblica, della rinascita della nostra democrazia”.