La Grande Bellezza (incompresa e poco valorizzata) di Conversano

Conversano – Ha suscitato scalpore l’articolo, a firma della redazione di Oggiconversano, sul gonfiabile apparso in Largo di Corte.
Commenti, alcuni pertinenti, altri no, sono giunti in redazione e sollecitano alcune precisazioni.
L’articolo non ha fatto altro che riportare un fatto accaduto, e ha ribadito, né più né meno, la linea editoriale da sempre seguita da Oggiconversano quando abbiamo parlato del centro storico, della necessità di preservare le bellezze paesaggistiche e monumentali presenti in città.
Lo abbiamo fatto già in passato quando, in occasione di un torneo di calciobalilla svoltosi nel 2011 in Corso D. Morea, fu eretto un gigantesco gallo gigante che oscurò la torre dodecagonale: una cosa orrenda a vedersi che oscurava, e deturpava, la vista di quel bell’angolo del castello.
Lo abbiamo fatto con un editoriale – editato il 23 agosto 2013 dal titolo “Ci stanno togliendo le nostre bellezze” – in cui ribadivamo l’esigenza di preservare le bellezze monumentali, gli scorci storici della nostra città, da interventi edilizi e di arredo urbano che lo deturpavano.
E sempre a proposito della bellezza, sulla necessità che ce ne sia di più nella nostra città, siamo ritornati a parlarne con un articolo del 10 marzo 2014 dal titolo “Il bello e il brutto di Conversano: la parola ai cittadini”. L’invito è quello di rileggersi l’articolo (compreso il commento del nostro concittadino Sabio) perché a fine lettura si scoprirà che i cittadini citano sempre tra le cose belle di Conversano proprio il centro storico.
Ben si capisce adesso che la nostra posizione, la nostra linea editoriale, non è nata il 21 agosto scorso. Una posizione che non è contro qualcuno, ma che vuole solo salvaguardare un contesto storico monumentale vasto, unico, e invidiato, della provincia di Bari.
Se vogliamo, il portale eretto ha avuto il pregio di riportare al centro della discussione la vera – mai affrontata con coraggio e fino in fondo dagli amministratori politici – problematica del Largo della Corte: ovvero la mancanza di un regolamento comunale che disciplini l’uso della piazza.
In tutte le città storiche esiste un regolamento per l’uso delle piazze. Per esempio, basta leggersi il regolamento in uso nella città di Siena per Piazza del Campo. L’invito è quello di leggerlo il regolamento (che trovate allegato a fine articolo) giusto per avere una idea di come in Siena, molti anni fa, gli amministratori abbiano ritenuto che fosse necessario fissare norme e criteri per la salvaguardia della bellezza di Piazza del Campo.
In Largo della Corte, mancando un regolamento simile, la bellezza si è perduta.
In questi giorni ci trovavi la casetta stile sud Tirolo sotto il Vescovado; da anni stazionano d’estate biliardini da calciobalilla, giochi per bambini, che stonano completamente con il luogo storico della piazza; non c’è una uniformità nell’arredo dei bar operanti sulla piazza; in occasione di sagre enogastronomiche la piazza si trasforma in un grande autosalone (con le macchine esposte sotto la torre dodecagonale).
È del tutto evidente che bisogna ovviare, porre rimedio a tale situazione.
La Politica – alludo al Sindaco, alla Giunta Comunale, alla maggioranza, all’opposizione, ognuno per il loro ruolo e compito istituzionale – deve avere la capacità, e il coraggio, di farsi promotrice della redazione del regolamento coinvolgendo tutti gli operatori commerciali, i cittadini residenti, gli architetti, le associazioni e cooperative che operano nel settore del turismo, gli albergatori, i cittadini tutti.
Salvaguardare la bellezza delle piazze, delle vie, delle corti presenti nel nostro centro storico deve essere vissuta come una missione da parte di ognuno di noi.
Nel farlo si produrranno dei benefici dal punto di vista dell’immagine, e conseguentemente ci saranno altrettanti positivi riflessi sui dati dell’occupazione, dell’economia cittadina.
E potremo riuscirci solo se si abbandona la manichea contrapposizione che riduce il tema della bellezza della nostra città, della salvaguardia e valorizzazione dei suoi monumenti, dei suoi siti storici, a un provinciale duello destra-sinistra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2 Comments

  1. e proprio l’ultima frase che becca il problema. Riusciremo mai a mettere insieme i cocci di un orgoglio ormai sbiadito? possibile che la politica divida così profondamente anche su quello che tutti dovremmo (finalmente senza pagare) godere?