L’amministrazione si è sottomessa. La tassa sui rifiuti per un servizio che non c’è la pagheranno i cittadini

La determinazione delle aliquote per il pagamento della TARI (la tassa sui rifiuti) per i cittadini di Conversano, non è stato solo un atto del Consiglio Comunale del 30 settembre scorso. E’ stato molto di più. Tanto di più. E’ stato il momento in cui si è svelata la vera natura dell’amministrazione comunale di Conversano: un’amministrazione a cui è stata tolta autonomia di azione amministrativa (l’autonomia di pensiero era già andata via da tempo) che questa volta avrà riflessi spiacevoli per la città. I rapporti tra la stessa amministrazione, alcuni assessori, il sindaco e alcuni consiglieri comunali con l’impresa vincitrice dell’appalto per la gestione dei rifiuti, la Lombardi Ecologia srl, hanno impedito alla maggioranza del Consiglio Comunale di determinare tariffe e aliquote sicuramente più contenute per tutti i cittadini. Le modalità con cui nel maggio 2013 il risultato elettorale e le vicende elettorali furono favorevoli in maniera netta al sindaco attuale cominciano a presentare il conto. Non agli amministratori bensì ai cittadini. Non è un mistero per nessuno nel nostro paese che esponenti dell’impresa in questione determinarono l’elezione di numerosi consiglieri comunali di maggioranza. Non è un mistero per nessuno che nell’aprile scorso l’amministrazione comunale di Conversano, anziché preparare gli atti per la gara unica d’appalto per la gestione rifiuti con gli altri tre comuni dell’ambito, firmava il contratto con la Lombardi Ecologia srl pur sapendo che quest’ultima non stava ottemperando al pagamento delle rate della transazione che prevedeva 72 rate da pagare mensilmente alla comunità di Conversano, quale ristoro ambientale. Non è un mistero per nessuno dire che l’amministrazione comunale di Conversano non ha mai nominato un direttore dell’esecuzione del contratto, come previsto dal DPR 207/2010 che è il regolamento di attuazione del codice degli appalti, che verificasse il reale svolgimento del servizio. con la complicità di funzionari e dirigenti. Non è un mistero per nessuno sostenere che il 12 agosto scorso il servizio di raccolta differenziata avrebbe dovuto prendere il via e che la stessa impresa ha comunicato al Comune di Conversano che nulla di tutto ciò sarebbe avvenuto dato che solo dopo ferragosto è cominciata la distribuzione delle pattumelle ai soli cittadini abitanti nel centro storico. Non è un mistero per nessuno sostenere che  dagli uffici comunali non è partita alcuna contestazione per il mancato svolgimento del servizio di raccolta differenziata secondo quanto previsto dal contratto.
Non è un mistero per nessuno, da ieri 30 settembre, sapere che pur in presenza di tutto ciò, i cittadini saranno chiamati a pagare l’intero servizio per un volere ostinato della maggioranza del Consiglio Comunale, guidata dal sindaco Lovascio, che non ha voluto saperne di decurtare dal costo complessivo del servizio quanto l’impresa non ha erogato. E facendo gravare sui cittadini una tassa che, se pur deve coprire il 100% del servizio a carico esclusivo degli stessi, non può prevedere in nessun caso il pagamento di servizi non erogati. Ciò che, invece, succederà ai cittadini di Conversano.
E’ talmente paradossale la situazione da non sembrare vera. Le facce stranite e sconvolte dei consiglieri comunali della maggioranza che durante il Consiglio Comunale del 30 settembre hanno taciuto per la maggior parte del tempo, rinforzano la convinzione che gli amministratori della nostra città in questo momento non sono liberi. Di fare delle scelte consapevoli e giuste per i propri cittadini. Sono imbalsamati dai fantasmi delle elezioni del 2013: quelle che sancirono il pieno controllo di tutto ciò che accade nelle sale del Municipio da parte di chi, pur non sedendo tra gli scranni del Consiglio, potrebbe far saltare il banco in qualsiasi momento lo volesse. Gli basterebbe dire a tanti dei consiglieri della maggioranza di staccare la spina. E nel frattempo un’amministrazione non libera sta cercando di asfaltare l’intera città e non nel senso di sistemare le strade. Cari Pasquale e  Charina (due nomi casuali per intendere tutti i cittadini), pagate la tassa sui rifiuti. Anche se nessuno passa da casa vostra a ritirare carta, plastica e vetro, pagate e non parlate. Che qui c’è chi ha famiglia.

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1 Comment

  1. ALTRO CHE IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE: PROPRIO COSI', E' STATA MESSA DA PARTE PERCHE' ALLA LOMBARDI NON INTERESSA LA DIFFERENZIATA ALTRIMENTI COME POSSONO FARE IL CDR??' I NOSTRI AMMINISTRATORI DOVREBBERO VERGOGNARSI, MA CHI LI HA VOTATO DOVREBBE FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI. IURI ACCARDO