Questa tassa di soggiorno non s’ha da fare

Si è tenuto oggi 4 febbraio in Sala Giunta l’incontro tra l’Assessore alle Finanze Caliò e gli operatori alberghieri in merito alla proposta di istituire l’imposta di soggiorno per i turisti

Conversano – Ha destato scalpore la proposta annunciata nei giorni scorsi di istituire un’imposta di soggiorno per i turisti nel comune di Conversano, scalpore cui però non ha fatto seguito una massiccia partecipazione degli albergatori conversanesi all’incontro tenutosi questa sera in Sala Giunta con l’assessore Caliò. Pochi sono stati, infatti, gli operatori alberghieri che hanno partecipato ed esposto la propria opinione in merito, attraverso quello che lo stesso assessore Caliò ha definito un percorso partecipato teso all’ascolto degli operatori del settore e alle loro proposte, prima di fare qualunque passo. Un accento immediato è stato posto dall’assessore sull’intenzione, da parte del Comune, di utilizzare questa imposta non per fare cassa, bensì per finanziare investimenti ed interventi a favore delle stesse strutture e dei flussi turistici.
Corale è stata, tuttavia, la risposta degli operatori alberghieri presenti che, non riconoscendo in Conversano un polo turistico altamente sviluppato, non hanno trovato alcun vantaggio né incentivo in una simile proposta, che anzi non farebbe altro che scoraggiare un turismo già precario. Corposo e strutturato l’intervento di Giovanni Mariella di Corte Altavilla che per primo ha preso la parola illustrando come, rispetto a quei comuni in cui la tassa di soggiorno va di pari passo con un flusso turistico già consolidato, Conversano non sia ancora un’attrazione tale da permettere l’introduzione di questa gabella. Sulla già scarsa offerta e ricettività andrebbe, dunque, a gravare un’imposta che soffocherebbe ulteriormente il richiamo turistico, già penalizzato a vantaggio di località limitrofe certamente più curate ed organizzate, località che spesso sembrano cedere il passo a Conversano solo per i costi inferiori delle sue strutture, sulle quali un’imposta di soggiorno farebbe certamente una bella differenza, considerata la crisi in cui versa il paese, e più in generale il Paese.
Diverse sono state le problematiche emerse durante l’incontro – molte sconosciute allo stesso assessore – e tra queste spicca in primis la difficoltà di quegli albergatori professionisti (e professionali) a mandare avanti la baracca parallelamente alla concorrenza sleale sia di quelli che gestiscono le loro attività al limite della legalità (mettendo a repentaglio la stessa sicurezza degli ospiti delle strutture) che di quegli organizzatori di eventi che si prendono la libertà di innescare subdoli meccanismi di dare-avere. Si è fortemente lamentata, infatti, la mancanza di un controllo sistematico sulle strutture e si è richiesta a gran voce la necessità di censire Conversano in modo organico.
Altri due importanti aspetti che, secondo un’unanime osservazione, penalizzano fortemente Conversano riguardano la mancanza di parcheggi e bagni pubblici, passepartout  essenziali per un agevole flusso turistico, non secondari ad una maggiore cura dell’igiene pubblica e ad una più sistematica ispezione del territorio da parte delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali. Auspicabile sarebbe, infine, a detta degli albergatori, aprire un tavolo tecnico con la partecipazione delle associazioni di categoria, con le agenzie di viaggio e tutti gli altri operatori turistici, stipulando così una collaborazione sinergica non solo tra gli operatori del settore conversanesi ma anche tra paesi limitrofi che, offrendo bellezze e servizi differenti, avrebbero tutto da guadagnare da una collaborazione e da un’integrazione attive.
Per il momento, quindi, il pericolo gabella sembra scampato.

Operatori presenti: Hotel Corte Altavilla, Hotel Palazzo D’Erchia, Hotel Avantgarde, B&B Dimora delle Badesse, B&B Quattrolinari, Autolavaggio Sibilia

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