Regionali a Conversano: vince l’astensionismo con il 53.30%. Chiara Candela la più suffragata

Il M5S primo partito in città. Salvini ottiene 202 voti

Conversano – A Conversano ha votato il 46,70% degli elettori con un’astensione che supera, quindi, il 50% degli aventi diritto. Non è un bel segnale e conferma la disaffezione assoluta dei cittadini verso il mondo della politica e i suoi protagonisti, in questo caso regionali.
Il voto regionale, da sempre, può essere considerato un voto sicuramente più “politico” di quello delle amministrative, pur considerando le storture dovute al voto basato su quanto abbiamo riscontrato e ascoltato dalle cronache nazionali. Il voto di scambio, di cui in tanti sembrano essersi accorti solo in questa occasione, ha avuto il suo peso e i suoi effetti.
C’è da dire che, fatto salvo l’astensionismo, i partiti storici hanno di che preoccuparsi. Il risultato del PD conversanese è alquanto deludente (il 13.31%) con 1293 voti. Poca cosa rispetto alle elezioni europee dell’anno passato quando il partito di Renzi aveva ricevuto una sorta di plebiscito raggiungendo il 39% pari a 3746 voti. La lista Noi a Sinistra per la Puglia che ha come leader il senatore Dario Stefano e l’ormai ex vicepresidente della giunta regionale Angela Barbanente, ha ottenuto il 12.01% e 1167 voti, trainata dalla candidata locale Chiara Candela, sostenuta da PSI, Punto e Conversano Città Aperta, che ha ricevuto 960 preferenze (1381 in totale nelle provincia) risultando la più suffragata di tutti a Conversano. La somma delle percentuali tra il PD e Noi a Sinistra per la Puglia raggiunge solo il 25%. E’ questo il dato che dovrebbe preoccupare il centrosinistra conversanese ed è un dato nuovo rispetto a quanto aveva fatto lo stesso schieramento 5 anni fa alle stesse elezioni regionali. Infatti le liste civiche di Emiliano hanno raggiunto la stessa percentuale del 25%. Ciò potrebbe significare un raggruppamento cosiddetto centrista che avrebbe il suo significato nel prossimo futuro anche in chiave di elezioni amministrative.
Il M5S in città ha avuto un’altra affermazione netta: è il primo partito con il 16.14% e 1568 voti. Un voto politico abbastanza chiaro che vede per la seconda volta prevalere i grillini dopo l’affermazione alle politiche 2013 quando risultarono nuovamente primi in città.
Il centrodestra totalizza il 31.30% sommando il diavolo e l’acqua santa (Forza Italia e Fitto) alla lista Schittulli e Fratelli d’Italia. Anche questo un risultato deludente rispetto alla presenza di un governo locale di centrodestra. Erano in due i candidati conversanesi: Giacinto Carenza (con Schittulli) che ha avuto 119 preferenze e Anita Narracci (con Fitto per Schittulli) che ha ricevuto 489 preferenze sostenuta anche dai due consiglieri comunali Walter Scazzetta e Giuseppe Locorotondo. Ci si aspettava di più da Domi Lanzilotta, ormai ex consigliere regionale, che pur avendo avuto il sostegno dell’amministrazione comunale conversanese (sindaco e vicesindaco in testa) ha ricevuto 434 preferenze. Il gruppo consiliare NCD capeggiato dal consigliere comunale Vito Cerri, a cui si sono aggiunti gli altri due consiglieri comunali Nebbia e Sportelli, ha assicurato al neo consigliere regionale Stea 259 preferenze.
Capitolo a parte meritano i 202 voti ricevuti dalla lista Con Salvini. La città di Conversano deve cominciare a convivere con questi fenomeni tanto preoccupanti quanto veri. E le preferenze andate al conversanese in lista, Francesco Sibilia, sono state 78.

Con questi risultati e con la vittoria netta dell’astensionismo, il quadro politico si è definitivamente scomposto. Il centrosinistra dovrà ritrovare la sua base e il suo grande potenziale oltre alla capacità di porre all’attenzione temi che raggiungano le esigenze dei cittadini, il centrodestra dovrà cercare di dare un senso alla sua amministrazione comunale che sembra demotivata e abbandonata a se stessa. M5S, invece, dovrà solo attendere: se né il centrodestra né il centrosinistra sapranno tornare tra la gente interpretandone i bisogni e le aspettative, coloro che questa volta si sono astenuti dal voto non avranno più dubbi e torneranno in cabina per cancellare definitivamente quella che, al momento e senza ombra di dubbio, viene considerata la politica vecchia e “sporca”.

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Francesco Sibilia
Francesco Sibilia

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