Domenico Lestingi: “Un incendio in discarica provocherebbe una catastrofe ambientale”

L’allarme lanciato durante un incontro pubblico svoltosi in anfiteatro

Conversano – Non ha usato né metafore né tempo inutile Domenico Lestingi, colui che sta aiutando gli inquirenti a capire quello che è nascosto nella discarica Martucci. In pochi minuti ha spiegato alla platea, non molto numerosa e riunitasi in Anfiteatro a Conversano, qual è il vero pericolo attuale: “Mi sono recato in discarica con il gruppo dei NOE dei Carabinieri. La situazione è veramente allarmante. La discarica è un campo raggiungibile da chiunque nonostante il sequestro e, soprattutto, a forte rischio di incendio per le erbacce incolte e per le guaine ormai ingottite. In quello stato di completo abbandono un semplice incendio provocherebbe una catastrofe ambientale e non solo un disastro ambientale. Lo voglio dire adesso quando siamo in tempo per intervenire. Io che quindici anni fa ho vissuto l’incendio della discarica di Palo del Colle, molto più piccola, posso affermare che un incendio in contrada Martucci provocherebbe danni incalcolabili per le nostre comunità“.
Sono state queste le parole che Lestingi ha utilizzato nel suo breve intervento all’incontro organizzato da Legambiente Conversano, moderato dal sindacalista Antonio Renna e al quale ha preso parte anche il giornalista di Spinazzola Forina, protagonista di numerose denunce riguardanti la discarica di Grottelline e il presidente del comitato di Mola di Bari Farella.
All’incontro sono intervenuti alcuni rappresentanti politici: l’on.le L’Abbate (M5S), le consigliere regionali dello stesso movimento Laricchia e Guarini, il sindaco di Conversano Lovascio e il consigliere comunale Rotunno.
Ognuno ha registrato e preso atto dell’allarme denuncia di Lestingi, dicendosi pronto sin da adesso ad attivare tutte le azioni possibili per scongiurare quello che lo stesso ex operaio della Lombardi Ecologia ha denunciato paventando il pericolo di “catastrofe ambientale”.
Durante gli interventi è emersa la preoccupazione per la lentezza dei lavori del comitato tecnico nominato tempo fa dalla Regione e i cui risultati stentano ad essere visibili. Un comitato tecnico che ha a disposizione 500.000,00 euro per interventi utili al monitoraggio costante  del sito. Dal pubblico alcuni interventi hanno sottolineato incredulità per la mancanza di un custode giudiziario di un sito posto sotto sequestro.

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