Molti cittadini protestano per lo stato di abbandono del parco che viene “illuminato” dalle loro torce a pile
Conversano – È il buio a farla da padrone in Villa dei Caduti. Sono mesi che i vecchi e malandati lampioni sono spenti, morti, decaduti dalle loro funzioni: illuminare i viali del parco che fu.
Da immemorabili anni eravamo abituati a non veder più splendere la stella del monumento edificato in memoria dei caduti delle due guerre mondiali. Aveva la funzione della lampada votiva, evocativa degli atti eroici dei nostri concittadini caduti in guerra, simboleggiava la loro gloria ma oramai giace da anni rotta e buia lassù in alto senza che mai nessuno si sia mai preoccupato di riaccenderla.
Si diceva “e passi la stella, passi il buio cha avvolge il monumento ai caduti, ma almeno i viali sono illuminati!”. Adesso neanche quelli si vedono e per vederli devi sperare che passi un’automobile, meglio un SUV, che te li illuminino per un istante giusto il tempo di memorizzare il tratto di strada, vedere se c’è o non c’è un fosso o un sacchetto d’immondizia da scansare.
Il parco, il giardino che fu luogo di svago per tanti bambini che giocavano tra le aiuole infiorate e ben tenute. E mentre loro scorrazzavano tra i viali i loro genitori sedevano sulle panchine di pietra godendo del lindore del parco e del fresco delle serate estive.
Un parco che era vanto per molti conversanesi in quanto precedeva l’imponente Villa Garibaldi, all’epoca ben tenuta, e custodita severamente, da valenti e solerti giardinieri comunali.
Era, la Villa dei Caduti, il biglietto da visita per chi giungeva in città.
In una deprimente assuefazione al brutto, vittima di una paurosa sbadataggine, indifferenza al degrado figlio del buio della coscienza, oramai è decaduta dal rango che fu.
Non rientra tra le priorità paesaggistiche, monumentali, storiche e della memoria. Forse ne rientrerebbe se ci fosse, fosse mai!, un bando europeo, una provvista di denari da utilizzare per la riqualificazione di parchi, giardini e lampioni della città.
Al momento c’è chi attraversa la Villa dei Caduti utilizzando una torcia a pile: un piccolo fascio di luce e di speranza.