Odissea FSE: il treno delle 8,00 è soppresso, e quello atteso per le 8,30 è posticipato alle 8,55

Viaggiatori esasperati per il disservizio rinunciano a recarsi a Bari facendosi rimborsare il biglietto

Conversano – Quattro giorni al Natale. Avendo una giornata libera dal lavoro decido di buon mattino di recarmi a Bari spinto dalla semplice curiosità di vedere le vetrine “natalizie”.
Non volendo congestionare ulteriormente il traffico a Bari, decido di utilizzare il treno delle FSE come mezzo di trasporto. Mi reco in stazione, ore 7,50, c’è molta gente, per lo più studenti e cittadini/e, tutti in attesa dell’arrivo del treno. Dopo un po’, ore 7,51, arriva l’annuncio: “il treno delle ore 8,00 in partenza per Bari è stato soppresso. Il prossimo treno partirà alle ore 8,30”.
Penso: “Poco male, tra una mezz’ora giungerà il treno”. Gli altri viaggiatori invece sono arrabbiati: “Ci risiamo! È sempre così!. Ma che aspettano a cambiare gestore!”. “E che cavolo ho un appuntamento!”.
Nel frattempo giungono in stazione i viaggiatori che avevano pensato di prendere il treno per Bari delle ore 8,30. La stazione si affolla sempre più!.
Mi reco alle ore 8,00 in biglietteria per fare il biglietto. Vedendo molta gente in attesa sulla pensilina chiedo al bigliettaio se il treno in arrivo per Bari, già carico dei pendolari saliti a Alberobello, Noci, Putignano, Castellana, sarà in grado di ospitare tutti i presenti in stazione.
L’impiegato allarga le braccia: “Lo spero!. Di solito il treno delle ore 8,30 giunge in stazione con soli due vagoni”. Obietto: “se è così viaggeremo pigiati come su di un carro bestiame!”.
Esco dalla biglietteria ma non oblitero il biglietto. Passano due minuti, ore 8,03, e sempre la voce di prima annuncia che “Il treno per Bari delle ore 8,30 giungerà, presumibilmente, in stazione alle ore 8,55”.
Esasperato per l’ennesimo annuncio, mi reco in biglietteria e mi faccio rimborsare il biglietto appena pagato. L’impiegato, inizialmente perplesso per la mia richiesta, me lo rimborsa. Dietro di me altri, che avevano già obliterato il biglietto, si apprestano a chiedere, ottenendolo, il rimborso.
Alla mia amica Anna Isa, a cui le hanno rimborsato il biglietto già obliterato!, chiedo se è sporadico l’evento che abbiamo vissuto in stazione. “È la norma!. Qui non si tratta più di un servizio, ma di un disservizio. Recarsi a Bari è diventato un terno al lotto, non sai mai se giungerai in orario e come saranno le condizioni del viaggio. Spesso e volentieri siamo stipati, come dici tu, come le bestie e per questo gli studenti tirano il freno a mano causando ulteriore disagio”.
Un caro amico mi consiglia di scrivere all’Assessore Regionale ai Trasporti Giovanni Giannini su quanto vissuto in stazione. Credo che non serva in quanto denuncerei una situazione a Lui già nota da tempo.
Credo che, di fronte a questi ripetuti disservizi, la cosa buona e giusta da fare, a livello regionale, è quella di togliere il servizio e affidarlo ad una nuova società.

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