Conversano con il 48,36% sfiora il quorum e si conferma città democratica

Le dichiarazioni di esponenti politici e tecnici

Conversano – A Conversano nessuno potrà dire che la partecipazione abbia fatto difetto. Con il 48,36% dei votanti la nostra città si è dimostrata all’altezza della sua tradizione democratica partecipando con determinazione alla consultazione referendaria del 17 aprile 2016. Un dato che supera del 7% quello della media dell’intera regione Puglia e del 17% quello della media nazionale. Un bel segnale per la democrazia nella nostra città che ha creduto fortemente nell’importanza di un referendum che, se da un lato qualcuno ha voluto strumentalizzare in chiave politica, dall’altro ha messo in rilievo che i cittadini sulle fonti energetiche cominciano a sensibilizzarsi sempre più e a ritenere che le fonti energetiche tradizionali debbano essere sostituite da quelle rinnovabili in maniera più netta e decisa. E’ chiaro che tutto ciò nulla ha a che vedere con il quesito referendario che si riferiva al prolungamento, oltre le regolari concessioni, dei tempi per l’estrazione di petrolio e gas oltre quanto concesso. Ma essendosi spostata l’attenzione sul piano politico, il referendum ha assunto carattere simbolico non di poco conto.
I SI all’abrogazione hanno ottenuto una vittoria schiacciante pari al 95,96%, mentre i NO hanno ottenuto il 4,04%.
Non sono mancate le dichiarazioni del mondo politico conversanese e di alcuni tecnici. I social e Facebook in particolare, hanno registrato le seguenti dichiarazioni.
Francesco D’Argento: “E vai, tutti depressi e incazzati! Ma basta leggere le dichiarazioni di Emiliano per capire il perché ci troviamo in questa situazione. Con questi politici, Renzi ce lo teniamo per altri 50 anni“;
Anna Maria Candela: “
Delusa da chi non è andato a votare, ma soprattutto da chi non ha avuto il coraggio di esprimere la sua posizione, in genere politici in cerca di un posto in lista alle prossime elezioni, possibilmente lontano dalle preferenze… già, perché lo sapete che non vi voterebbe nessuno!”
Ciccio Magista:
 “Ho fatto ricorso anche alle parole del poeta per tentare di risvegliare le coscienze.  Parole chiare che descrivono quanto può darci il mare e quanto noi possiamo dare a lui, nel bene e nel male, purtroppo.
Per fortuna nella mia vita, per diverse ragioni, sono stato abituato a rialzarmi sempre dopo essere caduto. Non personalizzo il risultato referendario ma lo idealizzo. Si perché piaccia o no in questo referendum si confrontavano diversi valori e ideologie.  Ha vinto quella del “che mi frega tanto non cambia nulla”.  Preso atto di questo… nessun insulto e rimprovero. Dobbiamo solo ricominciare.  14 milione di persone meritano l’impegno di tutti per cambiare il nostro futuro;
Silvia Serena Perrone: “Dopo il referendum popolare contro le trivelle occorre assolutamente mettere mano ad una politica industriale ed energetica per l’Italia.Non è un voler dire sempre e a tutto no, nessuno pensa di ritornare a vivere nelle caverne ed illuminarle, riscandarle accendendo il fuoco con la pietra lavica. Non è neanche pensare di mangiare sempre tutto arrostito al fuoco, è’ invece un voler ribadire che siamo per le soluzioni che abbiano raziocinio, che partano da onestá intellettuale prima e che poi nella prassi si traducano in azioni oneste. Basta affaristi, corrotti e delinquenti e mi riferisco non solo alla politica ma anche alle aziende produttrici, alle pubbliche amministrazioni per i permessi e i controlli e alla politica. Qui è tutto il sistema che dev’essere virtuoso se davvero vogliamo coniugare sviluppo sovranità nazionale e sopravvivenza degli ecosistemi, delle popolazioni locali e delle bellezze artistiche paesaggistiche monumentali. Chi accetta la sfida di ricostruire l’Italia partendo dalla nostra civiltà millenaria dalle sue radici profonde ed interiori? Il mio GRAZIE il giorno dopo il referendum va a SGARBI cittadino e professionista italiano per la sua battaglia“;
Gian Luigi Rotunno“Ditegli, all’abusivo di palazzo, che non riuscirà a piegare chi vuole vivere libero da condizionamenti e vuol rimanere dalla parte di chi soffre la fame e non schierarsi con chi la favorisce. Ditegli che l’ostentazione del potere equivale ad una miglior cura dei particolari per la sua imminente sconfitta. E ditegli che è stato lui a metterla sul “chi sei tu e chi sono io”.
Annalisa Lacalandra: “L’astensione proprio non la capisco. Se non sei favorevole vota No, ma esprimi il tuo voto”.



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