Il PSI e il Movimento Punto rispondono a muso duro ai sindaci di Conversano e Polignano sulla proposta di ridefinizione dei confini territoriali
Conversano – Come facilmente prevedibile, non si placa la polemica e il dibattito sulla proposta dei socialisti e del movimento Punto di Conversano sulla ridefinizione dei confini territoriali della zona costiera che va da località Ripagnola fino a Cala Fetente. Si ricorderà che circa 15 giorni fa, durante una conferenza stampa ma più che altro incontro vero e proprio, l’avv. Vincenzo Miccolis a nome del PSI e del Movimento Punto, illustrò la proposta di ridefinizione dei confini territoriali con il passaggio di un pezzo di costa al territorio conversanese con conseguente istituzione di un parco naturalistico e marino. Una proposta dirompente e improvvisamente arrivata sul tavolo della discussione e che ha sollevato polveroni sia a Polignano a Mare che a Conversano. Nella città di Domenico Modugno le reazioni sono state tendenzialmente di incredulità e di sorpresa ma non sono mancate anche le reazioni positive alla proposta soprattutto da parte di chi teme un’aggressione selvaggia alla zona in questione. A Conversano, invece, le reazioni sono state più attente anche perché i conversanesi da tempo parlano di necessità di un pezzo di costa considerate le abitudine secolari di frequentare e abitare per molti mesi all’anno una località, Cozze, che pur essendo territorio di Mola, è la vera e propria spiaggia dei conversanesi. Anche se la proposta del PSI e di Punto riguarda la zona che va dai famosi Monticelli a Cala Fetente.
Ricordiamo le parole proferite dal sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto. Frasi che comprendono un vero e proprio sfottò agli autori della proposta:“Il cielo è di tutti, scriveva Gianni Rodari. Il mare di Polignano appartiene a noi, appartiene al mio amico Giuseppe Lovascio, appartiene ad ogni cittadino che, guardandolo, se ne innamora e ne ha cura. Il castello di Conversano è anche nostro, le grotte di Castellana, i boschi di Noci, i sassi di Matera e i gozzi di Mola. Le presunte proposte di ridisegnare i confini che i secoli hanno tracciato ci dicono solo una cosa: c’è gente che ha tempo da perdere, ama provocare e non ha capito nulla del concetto di rete territoriale. Non ha capito nulla del futuro“. Dichiarazioni pesanti nei confronti dei proponenti accusati di aver tempo da perdere. Di contro lo stesso Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, aveva risposto con la stessa ilarità dal suo sito personale: “L’iniziativa che, ricordiamo nasce da un gruppo politico di minoranza non facente parte della maggioranza di governo, deve fare stare tranquilli i polignanesi (ove ve ne fosse bisogno di dirglielo)”. Una netta presa di distanza.
Ciò che è emerso dalle dichiarazioni considerate “arroganti” dal PSI e dal Movimento Punto, con il comunicato a firma dei responsabili Pamela Fanelli e Ketty Lepore, è che i due sindaci si sono espressi sotto l’aspetto emozionale ma non hanno proferito alcuna parola o dichiarazione su un aspetto fondamentale della proposta: l’istituzione di un parco naturalistico e marino in una delle zone più belle tra Cozze e Polignano a Mare. Nessuno dei due ha auspicato la conservazione di un tale patrimonio.
E’ così che Pamela Fanelli (PSI) e Ketty Lepore (Punto) hanno preso carta e penna e hanno inviato la nota seguente, accusando Lovascio e Vitto di amoreggiare, di non aver letto la proposta e di propagandare il SAC (lo strumento che dovrebbe tenere insieme i comuni di Rutigliano, Conversano, Mola di Bari e Polignano a Mare, per le questioni ambientali e culturali) che sarebbe un fallimento. Ma l’accusa più diretta che i due movimenti politici hanno rivolto ai due sindaci è stata l’arroganza.
La nota di Pamela Fanelli e Ketty Lepore
Meno arroganza e più amministrazione del territorio
Ci aspettavamo di suscitare reazioni diverse e disorientate nel presentare la proposta di mozione riguardante la richiesta di modifica di circoscrizione territoriale dei comuni di Conversano e Polignano a Mare per l’istituzione di una riserva naturale, ma mai avremmo pensato di essere destinatari delle risposte irridenti e delle affermazioni intransigenti, autoritarie ed autoreferenziali proprio dei due Sindaci chiamati a gestire la proposta. E tanto sinceramente ci dispiace molto.
Dalle loro risposte appare evidente che la nostra proposta non è stata nemmeno letta dai due Sindaci, i quali si sono limitati a leggere i titoli e gli articoli dei giornali che, per quanto esaustivi, per salvaguardare la sintesi comunicativa, non hanno certamente potuto spiegare nel dettaglio la genesi della proposta ne tantomeno i suoi obiettivi.
I due Sindaci con le loro risposte aprioristiche e di “pancia” dimostrano di aver dimenticato di ascoltare i cittadini e di essere lontani anni luci dal confronto umile con i partiti e movimenti che rappresentano proprio i cittadini desiderosi di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica per la crescita del bene collettivo e non solo di interessi particolari.
In particolare invitiamo il Sindaco Giuseppe Lovascio ad una più attenta riflessione sull’esaltazione del SAC e a preoccuparsi di spiegare cosa ha prodotto in termini concreti di sviluppo del territorio. Il SAC si è rivelato strumento praticamente inefficace, capace sino ad oggi di produrre solo materiale pubblicitario e cartellonistica inutilizzata, ecometrò acquistati ed abbandonati, consulenze inutili e costose a spese della collettività ed incarichi fini a se stessi.
Non sapevamo che i due sindaci Lovascio e Vitto avessero amichevolmente tratteggiato il futuro delle nostre risorse insieme. E magari hanno anche progetti che non ci hanno comunicato e che saremo lieto di ascoltare. Ma questo fatto francamente ci sfuggiva.
Auspicavamo più curiosità e voglia di amministrare da parte di Domenico Vitto e Giuseppe Lovascio. I due invece amoreggiano e si scambiando coccole e carezze personalissime dimenticando il ruolo di amministratori del territorio e per il territorio.
Se i nostri amministratori volessero cimentarsi nello studio della proposta potremmo concordare insieme modifiche migliorative della stessa. Se i due Sindaci, da Sindaci avessero letto la proposta si sarebbero accorti che la richiesta così come formulata prevede, in modo chiaro e preventivo, un confronto tra i comuni di Polignano a Mare e Conversano tra loro e con la Regione, che la destinazione dell’area in questione è inclusa in progetto di riserva naturalistica qualificante dell’intero territorio del sud-est barese per preservare definitivamente la bellezza e specificità dei luoghi, per garantire accessi al mare sicuri, per implementare l’offerta turistica e per formare un’immagine ed un marchio che porti benefici al comparto agricolo ed alimentare.
Noi vogliamo ribadire un concetto fondamentale: la nostra proposta vuole essere inclusiva e partecipativa, destinata non a dividere due città ma, al contrario, a far crescere tutto il territorio economicamente e socialmente.
Parafrasando le affermazioni dei due sindaci vogliamo solo dire che il mare, la costa, le colline, le doline, le macchie, le masserie, le torri appartengono alle nostre comunità che insieme dovrebbero tutelare per trarne i maggiori benefici per tutti.