Il candidato sindaco Pasquale Loiacono: “I giovani protagonisti del cambiamento”

Il candidato sindaco si dice pronto a ridurre il costo della tariffa rifiuti (TARI)

Conversano – E’ tempo di primi bilanci e proposte per l’avv. Pasquale Loiacono, candidato sindaco alle amministrative del 2018. Il 27 giugno farà, tra l’altro, ingresso in Consiglio Comunale in sostituzione del consigliere Bientinesi del movimento politico Punto. Ma l’azione del neo consigliere è già proiettata verso le amministrative del 2018 così come si evince dall’intervista che qui riportiamo.

Lei è candidato sindaco della città. Qual è la motivazione più forte della sua scelta?

Conversano merita un ruolo sicuramente diverso. In ragione della propria storia, cultura, tradizione, deve recuperare un’identità persa nel tempo, riappropriandosi di peculiarità che possano avviare un processo di crescita intelligente, sostenibile e tornare ad esser un riferimento sul territorio. Per questo occorrerà promuovere un cambiamento nel modo d’essere città interessando le nuove generazioni.

Il suo movimento, Punto, ha ritenuto di doverle consentire di entrare in Consiglio Comunale per essere pronto per la battaglia tra un anno. Ritiene che far parte dell’assise comunale la possa favorire?

Più che “battaglia” preferirei un confronto. E’ poi innegabile che un anno da consigliere potrà garantirmi una maggiore conoscenza degli atti amministrativi e quindi un’adeguata preparazione per la prossima campagna elettorale.

Lei è noto per le sue posizioni intransigenti riguardanti la gestione dei rifiuti e degli impianti. Si riconosce in questa posizione?

L’intransigenza è sempre stata connessa a ragioni di tutela del territorio, costantemente mortificato. Per quanto poi accaduto sino ad oggi in C.da “Martucci” la storia dimostra la bontà della mia visione politica, finalizzata ad impedire scelte altrui e migliorare la condizione di quei luoghi.

Ha avuto più esperienze politiche. Quella con L’Altra Città nel 1995, quella di segretario dell’allora Partito Popolare e quella di assessore all’Ambiente “tecnico” della prima giunta Lovascio. Che ricordo ha delle sue esperienze? E perché sbatté la porta in faccia all’attuale sindaco? Quale il motivo?

Esperienze vissute con grande entusiasmo, anche per la giovane età di tutti. Nella prima amministrazione di Vito Bonasora ci fu una reale produzione di provvedimenti amministrativi. La città riprese a vivere. Sul tema rifiuti, per esempio, oltre la messa in sicurezza del primo lotto della discarica “Lombardi”, riuscimmo a realizzare un impianto per la selezione dei rifiuti differenziati, purtroppo mai avviato dalla Regione. L’esperienza col P.P.I. è stata molto breve e terminò con l’approvazione di alcune deroghe al P.R.G. che non condivisi. Con Giuseppe Lovascio, invece, ragioni di amicizia m’indussero ad offrire una breve collaborazione che poi non ha trovato unità di intenti.   

Oltre i rifiuti ci sono altri problemi che assillano la città. Per esempio quello abitativo e quello delle periferie. Cosa pensa di proporre?

Se guardiamo all’aspetto urbanistico le condizioni delle periferie sono parecchio evidenti e le responsabilità molteplici. Il vecchio P.R.G. del 1984 è stato di per sè uno strumento alquanto discutibile, tra l’altro peggiorato da lottizzazioni selvagge. Ripartirei comunque da un P.U.G. che, malgrado i numerosi e nuovi interventi attuati con il P.I.R.P. ed il prossimo P.I.R.U., possa ridare equilibrio e sviluppo sostenibile alla nostra città, ma soprattutto al territorio. Nell’immediato occorre comunque riqualificare le periferie e dare servizi alle imprese con una riorganizzazione delle zone produttive.

Se diventasse sindaco di questa città, quale sarebbe l’ordine del giorno della sua prima giunta municipale? Da dove partirebbe?

Sicuramente dal decoro urbano ed il conseguente controllo. Così come vorrei migliorare tutte le strade d’ingresso alla città (d’arte) da sempre in condizioni fatiscenti. In ogni caso prima di qualsiasi atto, vorrei capire la reale disponibilità economica dell’ente e come lavorano gli uffici al fine di meglio programmare l’attività amministrativa. Di certo, in ogni settore eliminerei gli sprechi e le spese superflue, cercherei di ridurre la TARI, detasserei le attività commerciali del centro storico secondo criteri ben definiti, attrezzerei immediatamente un centro di raccolta rifiuti.      

Ci descriva quali debbono essere le qualità di un pubblico amministratore

Le qualità sono molteplici, ritengo comunque fondamentale amare la propria città ed avere una grande dose di buon senso, equilibrio nelle scelte e grande umiltà, particolare onestà, non subire condizionamenti e favorire gli ultimi.   

Per diventare sindaco di una comunità c’è bisogno di essere inclusivi. A quale aggregazione lei lavorerà per raggiungere l’obiettivo dell’elezione? 

Inclusivi nella misura in cui si riescono a cogliere le esigenze di una società che cambia. Riuscendo ad intercettare le esigenze dei giovani, i bisogni della gente comune, degli imprenditori, degli agricoltori, dei più deboli. Di conseguenza l’obiettivo è lavorare ad un’aggregazione che si riconosca in queste idee.

 

Oggi in politica quanto conta la persona e quanto i partiti politici?

Le persone e quindi i raggruppamenti politici collegati (oggi per la verità i partiti sembrano più tifoserie calcistiche) contano ed hanno senso se rispondono alle istanze della collettività, se riescono a stare al passo coi tempi. E forse il limite dei partiti tradizionali è stato quello di fermarsi ed avvitarsi su se stessi rispetto ad una società che cambiava.

Il centrosinistra oggi a Conversano, secondo lei, è unito?

La recente esperienza in Consiglio Comunale dimostra proprio di sì, e l’unità mantenuta su tanti argomenti è sicuramente un valore per l’intera coalizione. Come dicevo, è comunque importante cogliere i bisogni di una comunità, capirne l’essenza, ed affiancare le transizioni senza rimanere indietro arroccati su posizioni precostituite, spesso calate dall’alto. Conversano deve alzare la testa sotto tanti aspetti e per questo rimanere uniti sarà importante. 

Ha sempre parlato dell’importanza dei giovani. Come pensa di poterli coinvolgere in questi mesi?

I giovani dovrebbero essere i veri protagonisti del cambiamento, ma sono sfiduciati e credono poco nel compito della politica. Non posso dargli torto ed anche qui le ragioni sono molteplici. Dovremmo esser da esempio. Cerco in ogni caso di ascoltare e parlarci spesso, spiego l’importanza del loro ruolo nella nostra realtà e quello che si potrebbe fare assieme nel costruire un nuovo progetto di città che guardi all’essenza dei problemi. Di recente ho anche detto che intendo prestarmi per esser il loro supporto e garantire un ricambio della classe politica a vantaggio delle nuove generazioni.

E’ pronto anche a sostenere le primarie del centrosinistra oppure lavorerà per una soluzione concordata con le altre forze politiche e sociali?

Mi auguro possa esserci una sintesi. In questi mesi si potranno anche verificare possibili convergenze, in mancanza ben vengano le primarie.

Quali sono i primi riscontri alla sua candidatura?

Al momenti soddisfacenti.

Lei il 27 giugno farà il suo esordio in Consiglio Comunale in sostituzione di Bientinesi e Lepore che le hanno lasciato volentieri il posto. Come inizierà il suo primo intervento?

Ringraziando il Movimento Politico Punto ed in particolare Flavio, Ketty, Ciccio Magistà, Beppe La Selva per il loro spirito di squadra. Comunque un gruppo di persone di grande valore che nel corso degli anni, in maniera assolutamente disinteressata, ha condiviso l’obiettivo del benessere cittadino.      

E quali parole riserverà al sindaco Lovascio in carica?

Per questo sarete costretti a venire in consiglio.

Questa città secondo alcuni ha esaurito la sua carica propulsiva. Si rende conto del lavoro che c’è da fare?

Senza alcun dubbio, e sotto diversi aspetti, la città si è assopita nel proprio essere. E’ subentrata una sorta di assuefazione anche verso cose che in altri tempi avrebbero suscitato scalpore. Sarà l’effetto domino di quanto accade in Italia? Non saprei. Certamente anche Conversano è vittima degli interessi, del consumo esasperato, dell’illecito, dell’inquinamento, dell’inconcepibile insostenibilità ambientale. In diverse occasioni appare ma non è. Credo che la carica propulsiva ed il risveglio dal torpore debba venir fuori proprio da queste considerazioni, e vada provocato con una reazione collettiva che ritorni a guardare più la persona, meno l’effimero. 

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3 Comments

  1. Ma per l’attuale Sìndaco è tanto difficile ridurre il costo della tariffa rifiuti (TARI) visto il Nuvo Candidato Sindaco è già pronto a ridurre la (TARI). Ma i conti non tornano!