C’è ancora chi promette posti di lavoro inesistenti. Una vecchia pratica da sconfiggere
Conversano – Posti di lavoro nella nettezza urbana in cambio di voti e candidature. Accade a Conversano in questi giorni. In una città che sta conoscendo una pericolosa deriva (lo avevamo evidenziato in un precedente editoriale del nostro direttore, associando la vicenda-Borsellino alla festa di un pregiudicato con politici locali e all’impegno di un condannato per corruzione nella presentazione di una lista al Comune) le prossime elezioni comunali rischiano di essere inquinate da logiche clientelari. Accade, infatti, che alcuni cittadini in stato di bisogno, sarebbero stati avvicinati da persone impegnate nella campagna elettorale che avrebbero promesso posti di lavoro nella nettezza urbana, pur di garantire l’elezione di alcuni ex consiglieri comunali. Il fatto, se confermato, sarebbe inquietante e richiederebbe anche l’intervento degli organi di controllo per fermare sul nascere questa ulteriore pericolosa deriva. Confermata, anche, dall’impegno che ci stanno mettendo persone che avrebbero beneficiato di un posto di lavoro nella società titolare del servizio tributi, cui vanno aggiunti i beneficiari di contributi (cinque anni fa, fu addirittura allestita una lista comprendente gran parte dei sodalizi che avevano organizzato eventi per il Comune) e alcuni consulenti dell’amministrazione dimissionaria di centrodestra.
Per quel che riguarda, nello specifico, la nettezza urbana, le persone cui sono stati promessi posti di lavoro devono sapere che a Conversano non c’è un posto disponibile, anzi si parla di esuberi e licenziamenti. Non ci sono posti, anzi si parla di 11 esuberi, anche nella vicina Polignano a Mare. E non ve ne sono disponibili nemmeno negli altri 2 comuni dell’Aro Bari 5: Mola di Bari e Monopoli.
Per quel che riguarda queste promesse, i destinatari dei posti di lavoro inesistenti devono anche sapere che il voto di scambio configura un reato penale. Mentre i politici conversanesi che provano a raccattare consensi in cambio di posti nella nettezza urbana, devono convincersi del fatto che sia giunto il momento di annientare i meccanismi clientelari che sono stati usati fino ad oggi per creare consenso. E’ una sorta di schiavismo che subisce la gente nei confronti della classe dirigente e al quale bisogna mettere la parola fine.
Lo schifo in persona
scusate ma dove sono questi cassonetti?
non c’è nemmeno l’ombra di un cassonetto in giro!
Cretino chi ci crede