Capisco che l’avvio della campagna elettorale determina sempre un certo stato emotivo pieno di fragilità e incertezza. Capisco che per il mondo politico cominciare a parlare di cose concrete destabilizza non poco. Capisco che quando si è a corto di argomenti e di proposizioni si inseguono quelle altrui. Capisco, anche, che quando si ha una crisi di identità, si ricorre ad ogni espediente pur di affermare la propria esistenza nella vita sociale. Capisco, financo, coloro che pensano di aver determinato rivoluzioni copernicane di cui la storia, ma anche la semplice cronaca, ha perso ogni traccia.
C’è una cosa che non capisco, e stando a quanto mi dicono in tanti non sono il solo: il motivo per cui un tale finanziamento, finalmente impegnato dalla Regione Puglia su sollecitazione dell’amministrazione comunale uscente, anziché creare soddisfazione sta creando turbamenti in alcuni nostri concittadini impegnati in questa campagna elettorale. Stiamo passando da espressioni tipo: “non siete riusciti ad avere alcun finanziamento” a quelle di questi giorni: “quei 13 milioni creeranno un disastro”. E’ il segno dei tempi, direbbe qualcuno. Le paure e le ansie che si sono moltiplicate in questi ultimi anni, i sensazionalismi misti a fake news senza alcuno scrupolo buttati nella mischia della confusione, si stanno sommando ad un’altra sindrome: quella del rifiuto della verità. Chiamata sindrome da crescita, un pò come la febbre che appare quando i bambini “cominciano a crescere”.
Cosa costa ragionare serenamente anche quando si è in campagna elettorale?
Possiamo fissare alcuni paletti che anche chi si è detto soddisfatto della misura regionale e delle risorse ricevute non intende forzare?
La Città di Conversano, dopo tanto parlare e dopo innumerevoli tentativi, è riuscita a ricevere quasi tredici milioni di euro che avranno una ricaduta sul nostro territorio e in special modo per la risoluzione di un problema urbanistico. Una cifra mai ricevuta prima tutta in una volta. Li ha ricevuti dopo che l’ex sindaco Loiacono ha interloquito per tutti i 22 mesi del suo mandato. Il progetto prevederebbe (prevederebbe) alcune chiusure di passaggi a livello. Bisogna evidentemente fare alcune cose: prima di tutto vedere il progetto, poi dare il proprio parere, poi discutere del resto.
Ma soprattutto, aggiungo io, bisogna continuare a chiedere e trovare ulteriori milioni di euro perché l’opera di risoluzione deve essere completata. A mio avviso con la realizzazione dell’anello mancante della circonvallazione.
Abbiamo ascoltato in questi mesi e in queste ultime ore chi ha propugnato l’interramento dei binari. Ottima soluzione per la quale, però, il governo non ha scucito nemmeno un euro così come invece si è paventato da qualche parte. Una stima approssimativa prevede un costo pari a circa 60 milioni di euro. E considerando che le opere superiori ai 50 milioni di euro sono soggette a nulla osta dell’Europa, Dio solo sa quanto tempo ci vorrebbe per ricevere l’ok per quello che sarebbe considerato anche tecnicamente un “grande progetto”. Invece, tra i 13 milioni appena impegnati dalla Regione Puglia (che dovremmo ringraziare anziché attaccare) e le risorse della prossima programmazione regionale 2021/2027, dovremmo concentrarci per ricevere ulteriori risorse finalizzate alla realizzazione dell’anello mancante della circonvallazione che va da Via Cozze a via Castellana.
Idee non assolute ma che, a mio avviso, possono rappresentare una base di partenza. E di discussione nel merito c’è bisogno, come giustamente ho letto nell’intervento di queste ultime ore da parte dell’associazione che raggruppa i tecnici conversanesi dell’associazione AGIRE.
Discutiamone senza perdere tempo, assumiamo atteggiamenti maturi anche se siamo in campagna elettorale. Ma non buttiamola in caciara mostrando nervosismo anche quando la nostra città riceve 13 milioni di euro perché l’ultima amministrazione ha lavorato in tal senso. Perché si diventerebbe ridicoli, se non lo si è già.