L’omicidio del sedicenne Michele Fazio in un lavoro teatrale di straordinaria intensità

Presentato in anteprima nazionale al Radar di Monopoli

Conversano –  Un lavoro teatrale, un monologo, di rara intensità. E’ quello presentato ieri, domenica 18 ottobre al cine-teatro Radar di Monopoli. Alla presenza di un pubblico composto e rispettoso delle misure anticovid, Sara Bevilacqua si è cimentata in un monologo “raccontando” la storia di Michele Fazio. Il ragazzo rimasto vittima durante una sparatoria tra clan rivali (giovanissimi anche loro) nelle strade di Barivecchia il 12 luglio 2001. Il nemmeno sedicenne Michele Fazio, si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato (per quanto la strada della propria casa possa ritenersi un posto sbagliato), quello della follia di giovani quasi coetanei che armati e incitati da alcuni genitori avevano avuto via libera per “sparare” la banda rivale. Il giovane Michele, invece, stava tornando spensierato a casa dopo aver salutato la nonna. L’attrice, Sara Bevilacqua, porta in scena con impareggiabile bravura la mamma di Michele, la sig.ra Lella, protagonista del lavoro. Nella vita reale la sig.ra Lella e  suo marito Pinuccio Fazio hanno intrapreso un percorso che porta i due genitori ad essere ospitati in decine di scuole sul territorio nazionale. Perchè il racconto della sig.ra Lella e di Pinuccio Fazio è privo di retorica e colpisce direttamente le emozioni. Un racconto fatto di verità dure, a volte veri e propri pugni nello stomaco, che partono dalla descrizione dei sorrisi del giovane Michele e finiscono con l’incontro di mamma Lella con l’autore dell’omicidio. Un coacervo di sensazioni l’una dietro l’altra che hanno visto prima la rappresentazione teatrale di una straordinaria Sara Bevilacqua nei panni di “Lella” e poi l’intervento a fine lavoro della stessa famiglia Fazio. La famiglia che tramite il padre Pinuccio ha voluto sottolineare la vicinanza professionale e concreta alla loro causa dell’avv. Michele Laforgia che, presente in sala, è stato chiamato ad intervenire. Un intervento, quello dell’avvocato penalista, intriso di emozione e racconto di una vicenda che, ha detto: “ne ha segnato anche la mia carriera”.
Il lavoro teatrale si è avvalso delle parole di Osvaldo Capraro, l’autore. Dal titolo “Stoc ddò“, io sono qui, potrebbe e dovrebbe diventare una testimonianza di antimafia sociale non retorica. Un lavoro destinato non solo alle scuole e ai più giovani ma ad un pubblico vasto. Lo spaccato dei vicoli di Barivecchia viene magistralmente descritto da “Lella” che, secondo alcuni, è assolutamente aderente a quanto mostrato da Sara Bevilacqua nel suo stupendo monologo. Attendiamo le repliche e sollecitiamo gli operatori teatrali ad offrirle in tutte le città. Non solo pugliesi.

 

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