Casa di risposo, sono “solo” 11 i positivi al covid-19. Foto e filmati ai parenti dall’interno della struttura

Dopo il tampone del 24 dicembre migliora sensibilmente la situazione nella struttura Il Vivere Insieme

Conversano – Il tampone agli ospiti de “Il Vivere Insieme” del 24 dicembre scorso ha dato un esito che lascia ben sperare. Si sono “negativizzati” in molti e attualmente sono 11 gli ospiti ancora positivi al covid-19. Sta dando i suoi frutti, tra l’altro, il lavoro del Commissario a partire, naturalmente dall’aspetto clinico-sanitario, in ragione delle sue peculiari competenze. Esegue personalmente le visite a tutti gli ospiti coordinandosi con i medici di base. La ASL sta continuando a garantire l’assistenza infermieristica e delle Usca (Unità sanitaria continuità assistenziale). Per quanto attiene l’assistenza di base si stanno ottimizzando  al meglio le risorse allo stato disponibili; alcuni OSS (Operatori Socio Sanitari) tra nuovi e vecchi che hanno superato l’infezione, sono regolarmente in servizio, così come anche alcuni ausiliari. Altri lo saranno a breve. Quella a cui si va incontro è comunque una fase delicata essendo gli ospiti molto provati e debilitati dalla malattia. Questa fase, naturalmente, ha bisogno di una assistenza qualificata formata da psicologi e fisioterapisti in numero sufficiente.
A Natale e in questi giorni di festa, grazie alla disponibilità degli operatori, per i parenti e gli ospiti stessi è stato possibile effettuare videochiamate o comunque scambiarsi foto o brevi filmati.
Fiducioso anche Saverio Lonero, presidente della struttura “Il Vivere Insieme” che parla di “momento difficile che sarà superato con capacità e professionalità“.  E aggiunge: “Chiariamo che la Rsa “Il Vivere Insieme” ai sensi dell’art 67 del regolamento regionale n. 4/2007 è una residenza socio assistenziale e non sanitaria. Ciò vuol dire che per l’assistenza sanitaria la Regione non riconosce nessun corrispettivo e gli anziani ospiti prendono domicilio o residenza ed hanno diritto all’assistenza sanitaria attraverso il medico curante, in sintesi come se stessero nella casa propria“.

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