Intervista alla prof.ssa Ida Maria Dentamaro che preannuncia il ricorso al Consiglio di Stato dopo il pronunciamento del Tar Puglia
Bari – Nella video intervista l’Avv. Maria Dentamaro, affermata amministrativista e già Assessore regionale nella prima Giunta Regionale guidata da Nichi Vendola, spiega gli obiettivi del ricorso contro la legge elettorale pugliese e la non effettività del principio costituzionale di pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive per donne e uomini. In data 14 gennaio è stato discusso dinanzi al TAR Puglia – Bari il ricorso per l’incostituzionalità della legge elettorale della Puglia, che già a luglio fu oggetto addirittura di intervento sostitutivo del Governo nazionale per l’introduzione della doppia preferenza di genere. E che è finita sotto la lente del TAR perchè non sembra dare effettività al principio di pari opportunità anche nel punto in cui prevede solo una sanzione pecuniaria e non l’esclusione dalla competizione elettorale per le liste che non rispettano l’equilibrio nella scelta dei candidati di genere femminile e di genere maschile.
L’occasione per il ricorso è stata data dalle liste di Forza Italia e altre liste minori nelle quali la presenza di candidate donne era pressoché inesistente.
Il TAR si è pronunciato sabato 16 gennaio rigettando il ricorso perché in buona sostanza, pur confermando che la legge elettorale pugliese non predispone gli strumenti idonei a rendere effettivo il principio costituzionale del riequilibrio di genere nelle liste elettorali, sostiene – tuttavia – che la legge statale lasci libero il legislatore regionale di scegliere la sanzione che preferisce per le liste elettorali che non applicano un peso equilibrato tra i due generi nelle candidature, tanto che il legislatore nazionale si sarebbe per questo astenuto dall’estendere anche alla sanzione sulla composizione delle liste il proprio intervento sostitutivo, quando a luglio scorso con Decreto si è imposta la doppia preferenza anche nelle elezioni regionali pugliesi.
Ma l’Avv. Dentamaro, per conto del comitato #2votimegliodi1 e di altre associazioni femminili, aveva eccepito anche la violazione diretta della Costituzione, a prescindere dalla norma statale, per contrasto con il principio di effettività nell’attuazione dei valori costituzionali, in questo caso la garanzia delle pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive, che non può essere assicurato solo dallo strumento della doppia preferenza, se poi le liste risultano addirittura prive di un numero sufficiente di candidate. In un ordinamento democratico nel quale la carta suprema è la Carta Costituzionale tutti gli organi dell’ordinamento repubblicano devono soggiacere in modo effettivo ai principi da essa posti, comprese le Regioni, e anche se il TAR non ha ritenuto di dare a questa questione immediato accesso alla Corte Costituzionale, l’Avv. Dentamaro e la neonata Rete delle Donne Costituenti per la Puglia, nata per tenere insieme le tantissime associazioni femminili attive in Puglia sono più che mai decise e convinte di appellare la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato per ottenere l’accesso alla Corte Costituzionale per il giudizio di incostituzionali della legge regionale nel punto osservato.
Del resto, l’esperienza dice che i giudizi elettorali non si chiudono mai in primo grado, e quindi sarà interessante seguire l’iter del ricorso anche nei prossimi mesi, quando (entro maggio) è prevista la pronuncia del Consiglio di Stato. Per ulteriori informazioni e per aderire alla Rete delle Donne Costituenti ecco i riferimento: Pagina FB Rete Donne Costituenti Puglia; email retedonnecostituentipuglia@