Numero dei soccorsi sempre occupato, il malcapitato costretto a recarsi dai carabinieri
CONVERSANO- Ieri, alle 18,00 circa, un nostro giovane cittadino ha un malore. Sua moglie, preoccupata, contatta immediatamente i soccorsi. Continue chiamate al 118 alla disperata ricerca di un’ambulanza: quel numero risulta perennemente occupato. Il giovane, allora, viene accompagnato al comando dei carabinieri. Tutto sembra risolversi nel migliore dei modi e torna a casa.
Dopo solo 15 minuti tornano i sintomi del malore. Ma il 118 è sempre e comunque occupato. Arriva suo cognato che gli effettua il massaggio cardiaco; nel frattempo, la vicina sentendo le urla disperate della ragazza, provvede a chiamare i suoi colleghi privatamente. Arrivano i soccorsi e accompagnano il giovane in ospedale. Un episodio assurdo e, per fortuna, una vita salvata dalla casualità di un massaggio cardiaco e di una vicina di casa operatrice di soccorso. Un numero quale quello del 118 risultante occupato per interminabili minuti e ore non è più tollerabile. La mancanza di un pronto soccorso, la mancanza di un ospedale e adesso ci si mette anche il pronto intervento con un disservizio legato alla semplice chiamata telefonica. Non si perda più tempo, chiamare il pronto intervento per le emergenze e non riuscire a collegarsi perché il numero risulta sempre occupato, in piena rivoluzione tecnologica, è qualcosa che ha a che fare con l’incapacità di un sistema di reggere e dare risposte immediate.
Dopo i mancati riscontri alle telefonate che altro dobbiamo aspettarci?