Inspiegabile l’assenza del presidente della commissione nominata dal Consiglio Comunale
Conversano – Per la verità un consigliere comunale dal cognome Loiacono c’era durante il sopralluogo fatto in discarica il 22 febbraio scorso. Ma non era il presidente della neo eletta commissione speciale Ambiente ed ex sindaco Pasquale Loiacono, bensì si trattava di Mario Loiacono (consigliere di maggioranza). E a presenziare, con il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, c’era anche il RUP (responsabile unico del procedimento) Leonardo Lorusso, il sindaco di Mola di Bari Giuseppe Colonna, il consigliere comunale di Conversano e vicepresidente della commissione Ambiente, Maurizio Galiano e i tecnici dell’ARPA e della società incaricata di avviare il monitoraggio.
C’erano praticamente tutti tranne il presidente della commissione Pasquale Loiacono. Una assenza strana determinata dal mancato invito ufficiale da parte dell’amministrazione comunale. Circa un mese fa, tra l’altro, l’intero consiglio comunale aveva nominato la commissione Ambiente che aveva affidato all’ex sindaco Pasquale Loiacono la presidenza. E i compiti affidati dal Consiglio Comunale alla stessa commissione Ambiente erano stati questi, coincidenti con l’attività avviata in contrada Martucci:
–Qualità delle componenti ambientali (acqua,aria,suolo) e delle fonti di inquinamento incidenti sul territorio con riferimento agli impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti;
–Collaborazione ed assistenza al Tavolo Tecnico Regionale istituito dalla Regione Puglia conl’O.d.G.n.179del15/10/2013, approvato con il Piano Regionale dei Rifiuti.
Il secondo punto esattamente coincidente con quanto dichiarato sui social dallo stesso primo cittadino dopo il sopralluogo: “Con il rilievo planoaltimetrico dell’area, sono iniziate lunedì scorso, a cura della società Nuove Soluzioni Reali, le esecuzioni delle indagini sullo stato ambientale del terzo lotto della discarica Lombardi in Contrada Martucci, tra Mola e Conversano, posto a sequestro nel 2012 dall’autorità giudiziaria. Dalla prossima settimana saranno invece avviate le indagini geognostiche. Obiettivo: monitorare il corpo di discarica che si sta assestando e, nel contempo, valutare anche l’eventuale superamento delle soglie previste dalla normativa, per quanto riguarda la presenza di elementi deleteri e in particolare di metalli pesanti. Le attività sono propedeutiche alla successiva messa in sicurezza dell’area. Nel corpo di discarica, inattiva da circa 10 anni, si verificano fenomeni biochimici di digestione del percolato accumulatosi nel corso del tempo, tant’è che risulta attivo in questo momento un impianto di biogas che estrae con una potenza di circa un megawatt. L’intervento è stato possibile grazie alla rimozione, a cura dei Carabinieri di tutela ambientale di Bari, dei sigilli del terzo lotto, al momento posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. L’accesso all’area è stato consentito ai sindaci di Mola, Giuseppe Colonna e di Conversano, Giuseppe Lovascio, ai tecnici della società Nuove soluzioni reali, al dottor Pezzati, geologo e direttore esecuzione del contratto e all’ingegner Giuseppe Gravina del dipartimento provinciale di Bari dell’Arpa Puglia. Le attività sono appaltate dal Comune di Mola, capofila del progetto, insieme ai Comuni di Conversano e Polignano a Mare, con un finanziamento regionale di circa 326mila euro destinato alla realizzazione dei due suddetti interventi e dei pozzi di monitoraggio ambientale al di fuori del corpo di discarica. Saranno realizzati, infatti, tre pozzi spia nel raggio di 500 metri dal corpo di discarica. I dati delle analisi effettuate saranno disponibili nelle prossime settimane”.
Intanto le attività previste per delineare il corso del percolato e ancora prodotto e le emissioni gassose faranno parte del programma di monitoraggio che si avvarrà di droni e strumentazioni sofisticate. Ciò ha determinato anche la dichiarazione congiunta dei sindaci di Conversano e Mola di Bari che hanno dichiarato: ” Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’avvio delle attività previste per il monitoraggio dell’area vasta Martucci, in particolare del terzo lotto. Questo ci consentirà di ottenere tutte le informazioni necessarie alla verifica dello stato ambientale per passare finalmente alla messa in sicurezza dell’area, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.