Per amor del cielo, ti imploro di desistere dal tentativo. Il problema delle rette parallele è una cosa da temere ed evitare non meno delle passioni dei sensi, poiché anch’esso può rubarti tutto il tuo tempo e privarti della salute, della serenità di spirito, e della felicità. (Farkas Bolyai, matematico, lettera al figlio Janos)

Il grande romanziere Milan Kundera fu “scoperto” in Italia molto tardi, allorquando fu pubblicato il suo romanzo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. In seguito a tale successo furono pubblicate anche le sue opere precedenti, in alcuni casi scritte decenni prima, fino a farlo diventare uno scrittore cult. Mi piacerebbe molto parlare di questi fenomeni, ma in realtà ho tirato in ballo l’autore ceco per un’altra ragione.

In una sua intervista di anni addietro, Kundera disse che teneva molto alle traduzioni dei suoi romanzi nei paesi del mondo, perché temeva ne facessero di poco affidabili. E per far capire la cosa fece l’esempio della parola “passione”. Tale termine, infatti, in non tutte le lingue ha i significati plurimi e addirittura di significato opposto come per esempio ha in italiano.

Nella nostra lingua, infatti, passione ha innanzitutto il significato di dolore, pena e sofferenza. Siamo in quaresima e ci stiamo preparando a vivere la Passione di Cristo.

Un altro significato, di tutt’altro tenore rispetto a quello del contesto evangelico, è quello di avere uno spiccato e sentito interesse verso qualcosa.

È il caso della citazione su riportata. Schiere di matematici hanno tentato, inutilmente, di dimostrare il quinto postulato di Euclide sulle rette parallele. Lo fece anche Farkas Bolyai, che dedicò gran parte della vita in questo cimento. Vanamente. Quando si accorse che anche il figlio stava intraprendendo la stessa strada, ossessiva, gli scrisse un’accorata lettera, facendo il parallelo – è il caso di dirlo – con le passioni dei sensi, dalle quali bisogna riuscire a guardarsi.

Per fortuna la matematica è riuscita a venir fuori dal vortice delle passioni relative al quinto postulato di Euclide. E quando ciò è avvenuto sono sorte le fantastiche geometrie non-euclidee, che, lungi dall’essere delle strampalate teorie astratte, si sono dimostrate estremamente utili nella realtà. Un esempio tra tutti, lo spazio-curvo teorizzato da Albert Einstein.

Ma le passioni dei sensi citate da Boylai padre rimandano al significato principe di passione: quello di trasporto amoroso, capace di racchiudere dentro di sé sia il significato di pena che di travolgente coinvolgimento e desiderio verso un’altra persona.

Non posso non chiudere citando la seguente frase tratta dal bel libro “Passione semplice” di Annie Ernaux:

“Ho misurato il tempo in modo diverso, con tutto il mio corpo.

Ho scoperto di cosa si può essere capaci, cioè di tutto. Desideri sublimi o mortali, assenza di dignità, credenze e comportamenti che trovavo insensati negli altri finché io stessa non ho fatto a essi ricorso. A sua insaputa, egli mi ha unito ancor più al mondo.”

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