“Zone produttive, Supermercati e Piano del Commercio, l’amministrazione comunale non perda tempo”

IL movimento politico Conversano Bene Comune interviene sulla necessità dell’approvazione del Piano del Commercio e si dice d’accordo con la posizione delle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Coldiretti)

Conversano – Il Comunicato del movimento Conversano Bene Comune

Uno dei pochi provvedimenti approvati dal commissario straordinario del Comune di Conversano, nel luglio 2020, è stata una variante urbanistica che di fatto consentirebbe l’insediamento di supermercati e non solo nelle zone cosiddette D, insistenti sia nelle aree destinate ad insediamenti che in quelle aree ancora presenti nel perimetro urbano, come via Castellana, via Turi ecc… ( i famosi capannoni).

Un provvedimento che, se dovesse essere approvato, dopo tutti i suoi passaggi istituzionali, non farebbe altro che dare un ulteriore colpo al commercio al dettaglio, già così colpito dalla pandemia.

Il Movimento Politico “Conversano Bene Comune” condivide quanto già espresso dalle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti e Confartigianato), che hanno proposto all’amministrazione comunale di avviare con immediatezza la fase di ascolto e ultima revisione del Documento Strategico del Commercio (Piano del Commercio), che da un anno è fermo negli uffici dell’Area delle Attività Produttive dopo essere stato consegnato dal DUC (Distretto Urbano del Commercio, deputato alla sua stesura) agli stessi uffici comunali.

Si lavori, quindi, prima a redigere e approvare un Documento Strategico del Commercio capace di guardare alle innovazioni del settore, alle esigenze di un comparto che è in difficoltà, ma va supportato concretamente. E si approvi un documento che metta al centro dell’attenzione la figura del commerciante, che rappresenta l’identità e la storia delle nostre comunità.

Il tentativo, consumato durante il commissariamento nel luglio 2020, di anteporre provvedimenti riguardanti aree limitate di città rispetto ad un documento che parli all’intero contesto territoriale e urbano, riteniamo sia andato a vuoto. E’ tempo, insieme alle associazioni di categoria, agli esercenti e a tutti i cittadini, di guardare oltre gli interessi di pochi e definire una volta per tutte una strategia di sviluppo commerciale che riguardi il centro storico, la città consolidata e le aree produttive.

L’assessore comunale alle Attività Produttive batta un colpo. Insediatasi da mesi non ha ancora fatto conoscere quali sono le sue intenzioni e quelle dell’amministrazione comunale su un comparto fondamentale per l’economia della nostra città.

Non si vive di soli supermercati e/o grande distribuzione.

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