Riapertura della discarica, i consiglieri comunali vestono i panni dei rivoluzionari ma rinviano ogni decisione

Tutti schierati contro la proposta della Regione Puglia di riaprire la vasca “A” fino al 2026

Conversano – Chi (Abbruzzi) ha sostenuto di essere pronto a chiamare in piazza 5 o 6mila cittadini, chi (Damiani) si è detto pronto e deciso alle proprie dimissioni dal Consiglio Comunale nel caso dovesse riaprirsi quel sito, chi (l’ex sindaco Loiacono) ripercorrendo le varie tappe della vita del sito Martucci ha detto senza mezzi termini di voler scongiurare la possibile riapertura “alla intera Puglia” della vasca A a supporto degli impianti di biostabilizzazione, chi (il sindaco Lovascio) ha affermato che la proposta della Regione così come prospettata (riapertura a tempo per alcuni anni) è irricevibile. E sulla stessa lunghezza d’onda si sono sintonizzati i consiglieri Berardi, D’Alessandro e Accardo. Galiano è stato ancora più determinato nel suo intervento escludendo completamente l’ipotesi di una possibile e parziale riapertura.
Una serie di prese di posizione nette e inequivocabili ha caratterizzato un Consiglio Comunale che in molti hanno definito ironicamente di “rivoluzionari“. Ma, purtroppo, la “rivoluzione” è stata rimandata ai prossimi giorni dopo che l’amministrazione comunale di Conversano dialogherà con gli altri comuni interessati (Mola di Bari, Rutigliano e Polignano a Mare) per giungere alla auspicata conclusione di un atto unico con il quale presentarsi alla Regione Puglia. Dopo una sospensione di 40 minuti, infatti, il Consiglio Comunale di Conversano ha ribadito di non voler cedere e chiedere lo stralcio del sito Martucci dal Piano Regionale dei Rifiuti e la messa in sicurezza dell’intero sito. E, al tempo stesso, ha rinviato l’approvazione dell’atto per una presa di posizione dello stesso consiglio ad un secondo momento dopo l’interlocuzione con i sindaci e le amministrazioni dei comuni limitrofi. Cosa che non ha convinto il rappresentante del comitato “Chiudiamo la discarica Martucci”, Vittorio Farella che ha sottolineato che questo rinvio “senza l’assunzione di una posizione netta e inequivocabile potrebbe riservare sgradite sorprese e insidie nascoste e noi terremo il fiato sul collo“.
Il consigliere della maggioranza, Sebastiano Cascella, con un post su facebook ha sintetizzato la conclusione del Consiglio Comunale: “Abbiamo intrapreso un percorso ispido ma fermo cercando di coinvolgere i comuni interessati da questo annoso problema al fine di determinare una ferma posizione sullo stralcio del sito. Il dialogo comune di tutti i consiglieri ha portato ad un cronoprogramma, che si spera porti a buoni frutti, aggiornandoci ad una settimana per stilare un documento unico da presentare quale fronte comune per terminare questa vicenda. Ad maiora”. Una sorta di speranza con la consegna dei fatti nelle mani del destino.
Quindi, secondo i desiderata del Consiglio Comunale, l’auspicio è quello di portare tutte le amministrazioni comunali interessate ad approvare un unico documento da presentare al presidente regionale Emiliano al fine di raggiungere due obiettivi:
1) lo stralcio di contrada Martucci dal Piano Regionale dei Rifiuti;
2) la messa in sicurezza dell’intero sito. In pratica la ripetizione di quanto deliberato all’unanimità nel 2019 dal Consiglio Comunale di Conversano (rimasto lettera morta per la Regione Puglia).
Sembra facile rilevare che un ruolo fondamentale, in questa partita a scacchi, sarà quello dei rapporti tra i sindaci e il presidente della Regione. Si capirà tutto meglio dopo che le amministrazioni comunali si saranno incontrate per decidere se è possibile giungere ad un documento condiviso: “la risposta tra una settimana“. La rivoluzione può attendere.

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1 Comment

  1. Nella speranza che, quando porteranno il documento ad Emiliano, la sera nn la voltino a spigole e vino…ops, a tarallucci e vino.