A sei giorni dalla straordinaria vittoria dell’Italia pallonara sull’Inghilterra che aveva pensato di farci a polpette, succede ciò che nessuno, o quasi, si sarebbe mai aspettato. L’uomo più noto d’Europa in questi giorni, Roberto Mancini C.T. della Nazionale italiana di calcio, arriva a Conversano dal suo amico Antonello Magistà, proprietario del ristorante stellato Pashà. E viene accolto con un bouquet di fiori preparato dall’ottimo Saverio Bolognino, sempre impeccabile nei suoi allestimenti floreali, e da un sorriso smagliante di Antonello Magistà, l’unico (forse) a sapere dell’ennesima visita del “signore del calcio” al proprio ristorante. Non è la prima volta, infatti, che l’ex giocatore scudettato della Sampdoria di Vialli, Boskov e Mancini fa visita al suo “amico” Antonello. Un’amicizia cementatasi sulla discrezione del noto ristoratore sempre molto apprezzata da Roberto Mancini e signora. Ma la vittoria dell’Europeo di calcio è andata oltre la discrezione e sicuramente l’arrivo del mister nazionale non era un segreto assoluto, c’è sempre qualche crepa che si crea e così è stato. L’arrivo di Mancini a Conversano era nell’aria perché in tanti sapevano che soggiornava in Puglia e che la “capatina” da Pashà era scontata. E così qualcuno, evidentemente allertato e non dal ristoratore, si è fatto trovare nei pressi del ristorante e la notizia in un attimo si è diffusa in città. Ma ciò che ha fatto diventare virale l’evento è stata la visita che la coppia Mancini-Fortini ha voluto fare, a fine cena e su suggerimento del fido Antonello, ai saloni del Castello dove da qualche ora si era inaugurata una mostra di artisti locali dal suggestivo nome “Proposta“, (sarebbe bello che tutti la visitassero e non solo perché è stata apprezzata dalla coppia nazionale o da Ermal Meta, ma per il talento degli artisti locali che espongono e che sono i veri protagonisti della “Proposta”).
In pochi minuti l’area antistante l’entrata del Castello di corso Domenico Morea si è riempita di giovani e meno giovani che hanno atteso Roberto Mancini che, sempre con aplomb inglese molto più sincero di quello famoso degli inglesi stessi, non si è sottratto a selfie e foto da immortalare e incorniciare. Una disponibilità che fa il paio con la straordinaria educazione sempre mostrata dal Roberto nazionale.
E così Conversano si è ritrovata in un attimo al centro dell’attenzione in Italia. Più di quando (e non ci voleva l’oracolo per constatarlo) lo stesso conterraneo Checco Zalone prese di mira il posto pubblico girando intere scene del film “Quo vado” a Conversano, alcune nelle stanze del palazzo comunale.
Dobbiamo alla presenza del ristorante Pashà, alla bellezza degli allestimenti floreali di Saverio Bolognino, agli artisti che in questi giorni e fino ad ottobre espongono nei saloni del Castello, una notorietà sempre cercata ma mai così scoppiettante. Per quelle strane combinazioni e incastri che a volte cambiano il destino delle comunità, sarebbe bello se questa botta di vita venisse ben sfruttata da tutti. Prendiamola come una lezione: la crescita in città di imprese dedite alla bellezza e alla qualità a volte supera le parole di chi per mestiere dovrebbe far parlare di Conversano in Italia e nel mondo. Senza i primi i secondi arrancherebbero. E per far crescere il numero dei primi ai secondi è dovuto impegno e idee lunghe. Donnarumma ha fatto il resto.
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