Campo Sportivo, uno spazio per l’atletica leggera per far crescere nuove Sabatini e nuovi Jacobs e Tamberi

La necessità di ripristinare spazi per attività sportive dopo le Paralimpiadi e Olimpiadi di Tokyo

Conversano – Le Paralimpiadi e Olimpiadi di Tokyo, le imprese degli atleti italiani impegnati nelle gare di atletica leggera, la tripletta nella gara dei 100 m femminili vinti dalla Sabatini che ha visto sul podio altre due italiane, Caironi e Contrafatto,  i vincitori del salto il alto Tamberi e dei 100 metri Jacobs e la staffetta 4×100 hanno contribuito ad entusiasmare gli italiani e tutto coloro che ritengono lo sport in generale, e l’atletica leggera in particolare, un’opportunità per i giovani che hanno voglia di praticare discipline sportive che difficilmente trovano spazi idonei alle nostre latitudini. Avevano visto giusto, sul finire degli anni ’70, quegli amministratori che vollero realizzare una pista di atletica leggera a confine con il campo di calcio all’interno del “P. Lorusso”. Un’idea che, però, nonostante la presenza della struttura, non ha mai per davvero consentito al movimento dell’atletica leggera provinciale di decollare. La pista è andata via via deperendosi per scarsa manutenzione e per l’assenza di un vero e proprio movimento capace di alimentarne il fascino.
Oggi la pista di atletica leggera del campo sportivo di Conversano è quella che si scorge nelle foto pubblicate da Oggiconversano.
E’ rimasto qualche timido segnale come un reperto archeologico. Ma l’eco delle imprese di Tokyo non si è spento e potrebbe essere questa l’occasione per ridare smalto e vita ad uno spazio già a suo tempo disegnato e utilizzato.
Un progetto di riqualificazione per la creazione di nuove opportunità, sulla scia degli entusiasmi scaturiti da un’estate fantastica per lo sport nazionale, potrebbe significare la ripresa delle attività e l’utilizzo di uno spazio che ha la fortuna di essere ormai nel pieno contesto urbano e che va “sfruttato” per dare ai tanti giovani e meno giovani, desiderosi di luoghi di aggregazione, la possibilità di praticare attività motorie utili al proprio benessere e a quello dell’intera comunità.
In questo momento storico, non solo a Conversano, chi vuole praticare sport deve pagare. E questo, se è a volte giustificabile in alcune occasioni, non lo è in tutte. Tornare a rendere libera la partecipazione e l’attività motoria è un obiettivo che la comunità deve porsi per non rendere anche lo sport motivo di discriminazione e selezione a favore di coloro che sono nelle possibilità economica di praticarlo. E’ giusta e utile la presenza di tutti coloro (vere e proprie aziende o associazioni) che sullo sport hanno investito la propria vita e le proprie risorse, ma il tutto deve essere conciliato con lo sport per tutti, accessibile e fruibile con strutture che consentano la preparazione e la pratica sportiva anche alle persone con disabilità.
Tornare a far rivivere quella pista di atletica leggera, con nuovi materiali, potrebbe rappresentare per la città di Conversano una svolta dal punto di vista del benessere collettivo. Forse è più facile di quello che si possa immaginare. Soprattutto se al disegno di questo nuovo spazio verranno chiamate a partecipare quelle società e quelle associazioni che comunque offrono la possibilità di organizzare le pratiche sportive in città. Gli atleti di solito sono costretti ad allenarsi da Roma in su, a noi potrebbe bastare ricominciare a far allenare i giovanissimi. I futuri Sabatini, Tamberi e Jacobs, perché no?

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1 Comment

  1. Angelo Carrieri says:

    Grazie per aver ripreso un annosa questione della pista. Io c ero quando fu costruita, anzi fui direttamente interessato e fornii misure e allocazioni varie. Accadde però che la Ditta costruttrice sbaglio la misura della pista ovvero ricordo che all interno misurava oltre i 400m. previsti per cui non fu omologata. Nel tempo le
    numerose amministrazioni succedute non hanno mai sanato e risolto questo problema. Per cui da avere un impianto moderno e all avanguardia ne siamo rimasti senza. Pur avendo una squadra di atletica iscritta alla FIDAL non abbiamo mai più avuto questo impianto. È ora che si intervenga seriamente e si dia a questa specialità ogni degna considerazione.