Si è spento a 79 anni l’ex segretario del PCI e PDS ed ex consigliere comunale di Conversano
Conversano – Una vita spesa per inseguire un ideale, quello dell’eguaglianza e dei diritti. Un’attenzione particolare per i lavoratori più umili, per i disoccupati per i quali era sempre pronto a scendere in piazza per rivendicare attenzione, per le cause giuste. Pasquale Coletta si è spento a 79 anni, dopo un periodo di sofferenza mitigata dalle cure di una famiglia così vicina quanto consapevole del ruolo e della funzione che Pasquale aveva avuto nella vita pubblica della città, sia politicamente che sindacalmente, sempre in punta di piedi e mai con la voglia di apparire. Il suo tratto caratteriale lo portava soprattutto a lavorare per gli altri, a prendersi cura, a risolvere i problemi e mai a crearli. La definizione più giusta potrebbe essere quella dell’uomo d’altri tempi. Ma forse non renderebbe merito a chi, anche in questi tempi, aveva mantenuto intatta la carica emotiva tipica di chi antepone sempre il collettivo alle proprie ambizioni.
Il suo rigore morale era un muro invalicabile per coloro che si affacciavano alla vita pubblica con altre aspettative; un muro che eresse anche quando, da consigliere comunale dal 1995 al 1999, divenne un punto di riferimento per un’amministrazione giovanissima guidata da Vito Bonasora che rappresentò in quel momento una svolta per la città. Era lui, nel più assoluto riserbo e nel più assoluto anonimato, a tessere le fila per conciliare la voglia dei più giovani di fare e proporre con le ragioni del riformismo democratico. Perché era sicuramente un comunista, a volte rigido e intransigente, ma aveva la capacità di ascoltare le ragioni altrui e fare sintesi. Una dote che tutti gli riconoscevano, anche coloro che erano lontani anni luce dal suo senso delle istituzioni.
Il 25 aprile e il 1 maggio rappresentavano lo spartiacque del suo impegno politico e sociale. Pasquale era una bandiera che sfilava nei cortei dedicati alla liberazione e al lavoro con un’altra bandiera, quella di una comunità. Quella sindacale, quella del partito, quella dei compagni che lo accompagnavano nelle rappresentazioni di un impegno continuo e senza sosta.
Di Pasquale Coletta non parliamo solo perché non c’è più. Negli anni abbiamo sempre rispettato il suo riserbo e il suo carattere distante dalle luci della ribalta. Ma quello che diciamo rappresenta ciò che abbiamo sempre pensato di lui: un padre politico che faceva del rigore e della militanza un valore ineguagliabile. La stessa militanza la cui testimonianza riusciamo a scorgere nella foto che abbiamo pubblicato, mentre ci salutava dal suo camper adibito a cucina, nemmeno a dirlo messo a disposizione di tutti per una delle numerosissime Feste dell’Unità organizzate.
Quel saluto, quel sorriso venuto fuori dal luogo del suo orgoglio di militante, lo rivolgiamo alla sua compagna di vita Chiaretta, a Lisa, Fabio e Viviana. Ai sui amatissimi nipotini e alla sua famiglia. Ci mancherà la sua attenzione, ci mancherà la sua protezione, ci mancherà il suo esempio quotidiano.
Il rito funebre sarà celebrato Martedì 7 dicembre alle 9.30 presso la Chiesa del Carmine