Buon anno a noi, cittadine e cittadini di Conversano.
Dopo gli auguri degli affetti, quelli che fanno bene al cuore o quelli delle feste comandate, è tempo di auguri ordinari, quotidiani, di quelli che ad una comunità servono ogni giorno dell’anno.
Auguriamoci di diventare davvero Capitale della Cultura 2024, anche se solo pochissimi di noi hanno potuto essere parte di quel processo partecipato che abbiamo invocato in tanti e che qualcuno ha inteso sviluppare in una quindicina di giorni con un campione (dicono) più che rappresentativo della città; auguriamocelo, per dare un senso al gran consumo di carta per gli atti di indirizzo e per gli accordi di collaborazione con enti, accademie, fondazioni e categorie, e ai numerosi impegni di spesa nel bilancio comunale, oltre che per dare un senso alle foto in pompa magna di tutti i sindaci dell’Area metropolitana di Bari, gli stessi che poi ci girano le spalle quando si tratta di individuare un sito alternativo a Contrada Martucci per lo smaltimento dei rifiuti biostabilizzati.
Auguriamoci così di dimenticare di essere amministrati e rappresentati, tra gli altri, da persone che, pur avendo un ruolo pubblico e predicando gentilezza a Conversano, pensano di poter giustificare i propri errori e le proprie mancanze dispensando livore, e denigrando con un video social una località turistica in un giorno di festa perché c’erano i cestini dei rifiuti pieni per strada.
Auguriamoci di non essere amministrati ancora a lungo con la disinvoltura con cui vengono gestite le risorse finanziarie a Conversano, dalla leggerezza con cui “per fortuna ci sbrighiamo entro mezzogiorno” del 31 dicembre (quando tutti i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula per essere impediti nell’esercizio del proprio ruolo in un confronto di merito e non solo di facciata) ad approvare in fretta e furia un bilancio di previsione ragionieristico, con voci di entrata e di spesa immaginate e non supportate da alcun provvedimento statale; senza agire il ruolo di governo, senza spiegare quali Politiche fiscali e tributarie si intende attuare, come si cercherà di alleggerire l’aumento della TARI che certamente deriverà dalla revisione delle tariffe per il 2022, quali Politiche sociali e di incentivazione dell’iniziativa economica si potranno porre in essere.
Auguriamoci che Conversano non sia amministrata ancora a lungo da chi si permette di spendere circa 140 mila euro per luminarie ed eventi natalizi (molto più di quanto Bari, e molti comuni vicini si sono presi il lusso di impegnare nello stesso periodo), che avrebbero dovuto portare in città migliaia di turisti e dare una boccata di ossigeno alle attività economiche, come se non fossimo ancora in un piena emergenza covid, come se ad esercenti e artigiani per quest’anno non avrebbe fatto più comodo ricevere un aiuto economico (che invece si continua a dare puntualmente a primavera, in estate e a Natale sempre e solo alle associazioni che organizzano eventi, talvolta quasi come atto dovuto e senza una reale visione d’insieme e valutazione di merito).
Auguriamoci di uscire da questa lunga emergenza covid, che sta mettendo a dura prova le nostre vite, gli affetti e gli interessi economici che ci danno sostentamento; ma fino a quando non ne saremo fuori del tutto, auguriamoci di tornare ad avere voce con la ASL e con la Regione, per essere considerati come si conviene ad una città di più di 26.000 abitanti, sede di un Presidio di Assistenza Territoriale (ex ospedale), capofila di un Distretto Sanitario, ma attualmente senza un drive through in cui eseguire i tamponi molecolari prescritti dalla Asl e senza un Hub vaccinale, perchè chi ci amministra si accontenta di open day organizzati con superficialità e scarsa attenzione agli utenti, e perchè probabilmente non abbiamo soldi per l’allestimento di questi luoghi, senz’altro più necessari delle luminarie natalizie e delle comparsate sanremesi.
Auguriamoci di avere meno rassicurazioni ad effetto e pacche sulla spalla e più concretezza e trasparenza da parte di chi non informa la città come dovrebbe, di chi ritiene di non dover dare a tutti i giovani le stesse opportunità di lavorare presso gli uffici del nostro comune (privilegiando invece le solite cerchie amicali, familiari o elettorali);
di chi elude risposte ed aggiornamenti fondamentali, perché forse non può ammettere di aver perso le risorse destinate a Conversano o di non averle potute incrementare (a differenza di quanto stanno ottenendo comuni vicini), mentre la città attende da anni di liberarsi finalmente della barriera urbana rappresentata dai binari della ferrovia;
di chi alza le spalle di fronte ai tanti cittadini che invocano il protagonismo dell’amministrazione comunale nel pretendere un quadro di regole certe, per riappropriarsi del proprio territorio rurale, per tutelarlo e garantirne lo sviluppo agricolo, turistico e culturale senza scempi e deturpazioni di cui sembra che nessuno sia mai responsabile.
Auguriamo, infine, alle bambine e ai bambini di Conversano di avere modelli di legalità, rettitudine e impegno nel loro percorso di crescita, gli auguriamo di avere al loro fianco amministratori, docenti e genitori che non abbiano timore o dubbi, ma che anzi siano orgogliosi, di intitolare finalmente il secondo circolo didattico a Paolo Borsellino; a loro auguriamo anche di poter presto festeggiare l’intitolazione di molti luoghi della nostra città a chi negli anni ci ha reso orgogliosi di esserne cittadini, Vito Bonasora, Alberto Giannetta, Giulio Gigante, ed altri ancora, facendosi raccontare cosa sono stati per la nostra comunità.
Auguri ogni giorno Conversano
dal movimento politico “Conversano Bene Comune”