Le foto di giardini senza manutenzione e cura tra erbacce, rifiuti, recinzioni divelte e campetti abbandonati

La zona periferica sempre più disordinata e in stato di abbandono. La necessità di un piano generale per il decoro urbano

Conversano – Con Oggiconversano in giro per la città. Parco Cimarrusti, Giardino di via S. Giovanni Bosco (ex mattatoio), Baby Park, traversa Via Italia, Campetto di via Gassi, Campetto di via vecchia Monopoli (nei pressi del Palazzetto dello Sport), Area interna al Palazzetto dello sportArea esterna al Palazzetto dello Sport, Prolungamento Via Machiavelli. 
Sono solo alcune delle zone della città dove la mancanza di cura e manutenzione è evidente e dove non c’è alcun progetto di gestione degli spazi pubblici. Dalle foto si possono evincere facilmente le criticità di questi beni comuni che dovrebbero rappresentare un fiore all’occhiello per il nostro territorio. Lo stato di abbandono è troppo evidente e, anche dove alcuni lavori di aratura dei terreni sono stati effettuati, non risulta che ci sia un piano generale per la gestione e cura continua dei beni.
Ci sono due possibilità per ridare a Conversano la dignità di paese con verde e spazi perfettamente manutenuti:
1) la prima è un’azione incisiva della pubblica amministrazione che deve investire in risorse economiche ed idee di gestione degli spazi pubblici capaci di dare continuità alla valorizzazione del bene;
2) la collaborazione non solo morale ma anche formale dei cittadini nella gestione e cura degli stessi beni.
Queste due condizioni sono realizzabili attraverso l’applicazione del regolamento comunale sulla cura e gestione dei beni pubblici che prevede i patti di collaborazione. L’amministrazione comunale dovrebbe fare un censimento dei beni che intende mettere a disposizione dei cittadini e attendere, sollecitandole, le risposte della comunità. Senza un nuovo modo di affrontare un problema che frustra l’ottimismo di chi crede che invece un paese più pulito e ordinato sia possibile, i giardini rimarranno sporchi, le erbacce cresceranno e saranno falciate una volta l’anno e lo stato di abbandono continuerà a caratterizzare il nostro patrimonio.
Anche l’area interna ed esterna del Pala San Giacomo è abbandonata. L’abbiamo fotografata a sole poche ore dalla vittoria dello scudetto da parte della squadra di Pallamano. Un ossimoro, se vogliamo, tra la gioia di tutti per la conquista di un titolo così prestigioso e l’incuria evidente di chi dovrebbe intervenire. Mancano i contratti di manutenzione ordinaria, laddove ci sono non sembra che tutto fili liscio. Forse è il momento di dare una svolta decisiva. Oggi il problema non è la mancanza di verde in città, è invece l’abbandono e l’incuria di quel verde. E sembra molto più semplice realizzare nuove aree che gestire e curare quelle che già abbiamo.
Oggiconversano ha voluto solo immortalare alcuni dei punti più critici. Ce ne sono tanti altri e adesso sta alla pubblica amministrazione impostare un nuovo metodo di lavoro. Ci riuscirà? Vorrà fare patti di collaborazione con i cittadini? Vorrà procedere ad un unico progetto di cura degli spazi? Vorrà dare importanza ai dettagli che spesso fanno la differenza? Tempo a disposizione ce n’è. Anziché perderlo in sterili polemiche, adesso si cominci a lavorare seriamente. Se dal palazzo comunale partisse un’idea, siamo sicuri che la comunità si adopererebbe per soccorrere una macchina amministrativa in evidente difficoltà. Come al solito, le risorse economiche ci sono ma ciò che manca è la fase organizzativa. E’ possibile che nessuno senta l’esigenza di cominciare a ragionarci su con scrupolo e serietà?

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via S. Giovanni Bosco
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1 Comment

  1. Franco Fanizzi says:

    Seguo la malanutenzione di questo paese dal 1987 riguardo il verde, l’ambiente e i lavori pubblici eseguiti in maniera da essere rifatti a scadenza ravvicinata.
    Cell 3687848107