Nella settimana dal 27 giugno al 3 luglio registrati ufficialmente duecentosettantatré positivi. La necessità di indossare la mascherina nei luoghi chiusi
Conversano – Basta guardare le file che si creano nelle aree antistanti le farmacie che eseguono i tamponi per il covid-19 e si ha subito la sensazione che la pandemia è lontana dall’esaurirsi. Anzi la recrudescenza del virus nel periodo estivo, quando tutti pensavano che si sarebbe alleggerita come nei due anni precedenti, sconta l’allentamento delle misure di prevenzione a cominciare dall’uso della mascherina nei luoghi chiusi o ai concerti dove si è a contatto con migliaia di persone.
Nella settimana compresa tra il 27 giugno e il 3 luglio, secondo i dati ufficiali della Asl Ba (come si evince dall’allegato in fondo a questo articolo) si sono registrati duecentosettantatré nuovi positivi. Ma il dato è sicuramente in difetto date le modalità utilizzate dalla maggior parte dei cittadini che provvedono ad eseguire il tampone in casa senza recarsi in farmacia e, quindi, registrare l’eventuale positività al test. Quanti sono i cittadini che non registrano la propria positività? E’ un dato impossibile da reperire ma rimane la certezza che quelli ufficiali sono in difetto rispetto alla reale situazione.
Intanto stanno tornando forti le raccomandazioni ad indossare la mascherina nei luoghi chiusi. Fatto non più obbligatorio ma necessario per difendersi dal virus che sta circolando come non mai. Maria Chironna, virologa e ordinaria d’Igiene all’Università di Bari, nella sua intervista al quotidiano La Repubblica-Bari del 10 luglio ha dichiarato che: “…siamo in piena ondata e per giunta in estate. Un’anomalia per un virus respiratorio…l’isolamento dei positivi va rispettato perché soprattutto nei primi giorni si è molto contagiosi. Far circolare liberamente il virus non è una buona idea, perché non si raggiunge l’immunità di gregge, ci si può reinfettare con il rischio di sviluppare forme più gravi di malattia e perché si favorisce l’ulteriore selezione di varianti…“.
Massima accortezza, quindi, per una situazione che conserva intatta tutta l’incertezza di quanto potrà succedere per le quarte dosi ai fragili e agli over 60 e per le vaccinazioni del prossimo autunno.