Le immagini cruente che continuano a pervenirci dall’Ucraina suggellano la frase su scritta. Purtroppo, il vero inchiostro con il quale viene normalmente scritta la Storia è il sangue. Sembrava che così non sarebbe stato più, almeno nella nostra Europa, e che su questo esempio si potesse contagiare pian piano il mondo intero. Non è stato così, e l’inchiostro rosso sangue continua ad alimentare le cronache di guerra.
La citazione è tratta dal bel libro “Fiore di roccia” in cui Ilaria Tuti racconta un episodio poco noto della Prima Guerra Mondiale: quella delle portatrici carniche. Erano donne che su base volontaria portarono dalla valle viveri ed anche armi per chi combatteva in prima linea sul fronte. Non era soltanto un compito faticoso, dovendo fare anche mille metri di dislivello con carichi di 30-40 chili sulle spalle, anche nella stagione invernale, ma era anche molto rischioso, tanto è vero che ci furono delle vittime.
Il romanzo è molto bello e coinvolgente, e, nonostante il tema, è intriso di un forte messaggio di pace da estendere a tutto il pianeta.
Il finale è un messaggio di libertà e speranza – valido oggi più che mai – come si può evincere da questo passaggio:
“ «Ho scelto di essere libera.»
Libera da questa guerra, che altri hanno deciso per noi. Libera dalla gabbia di un confine, che non ho tracciato io. Libera da un odio che non mi appartiene […]. Quando tutto attorno a me era morte, io ho scelto la speranza.”