“Conversano va rivoltata come un calzino”. Così scrive nel suo editoriale del 27 giugno scorso Gianluigi Rotunno che, fedele al suo dna giovanile, prova a rilanciare un sasso nello stagno. E – lo dico io che non posso certo essere sospettato delle stesse simpatie politiche di Gianluigi – ha inquadrato esattamente la situazione in alcuni punti centrali del suo ragionamento che condivido. Il declino del livello del dibattito nella e sulla realtà cittadina, o addirittura ormai la sua assenza. E non parlo di “politica” in senso stretto: qui siamo, cioè, alla inesistenza del prepolitico. E’come se non ci fosse più la partecipazione diretta del cittadino alla vita della comunità. O forse sono io che, vivendo fuori dei social in quanto non sto su nessun social (a dispetto della mia professione di giornalista, lo so…), vivo anche fuori dalla realtà che vedo vuota. Ma non mi rassegno ad una vita fatta solo su Facebook, Twitter, Instagram etc.
Il fatto che non si può ridurre tutto agli eventi e al loro costo che pure rappresentano un aspetto importante, specie se fosse vero quello che sostiene il consigliere comunale Maurizio Galiano sul costo complessivo di mezzo milione di euro con i conti in rosso del nostro comune. E, soprattutto, che qualsiasi intervento o critica ( magari pure questa mia lettera ) debba essere considerato un reato di lesa maestà.
Conversano ha bisogno, invece, di essere rivitalizzata, a cominciare proprio dalla incentivazione di qualunque forma di partecipazione diretta del cittadino alla vita della nostra comunità, ascoltandone i bisogni. Dobbiamo costruire insieme una visione di futuro che manca. Su cosa dobbiamo investire? L’agricoltura, la cultura, il turismo, i servizi? E come? E’ preoccupante un altro aspetto che ho appreso dall’editoriale di Gianluigi: la drammatica riduzione delle nascite e di popolazione giovanile. Penso alla “conversanesità” che ha indotto tanti in passato a rinunciare a opportunità di lavoro fuori pur di rimanere qui mentre oggi la maggior parte dei giovani è già emigrata con successo. Come invertire tutto questo? Ecco, per concludere riprendendo ancora Gianluigi, dobbiamo capire quanto sia importante affrontare i tanti problemi senza pregiudizi e senza superficialità. Cioè, con competenza e soprattutto senza strumentalizzazioni e dietrologie, confrontandosi con rispetto nella diversità delle opinioni e delle soluzioni proposte. Avendo a cuore Conversano.
Maurizio Marangelli Associazione Culturale “Oronzo Marangelli-La Voce del Mezzogiorno”