La rassegna ‘Novello sotto il Castello’ sta mostrando evidenti segni di crescita, a tratti esponenziale. Da evento con gazebo e vino di qualche anno fa, come gli stessi organizzatori della “Compagnia del trullo” hanno ricordato, ad appuntamento con un programma integrato di interventi con il filo logico del racconto del territorio con le sue potenzialità ambientali, storico-architettoniche, agricole ed economiche. Un concentrato di contenuti che si sono tenuti per mano attraverso una regia collettiva che ha dato un segnale di armonia agli spazi della città.
E’ stata questa l’ultima edizione dei giorni scorsi, in queste ore ricordata da tanti, anche coloro che mai se ne sono interessati negli anni passati quando già chiari ed evidenti erano i segni di una rassegna che andava ben oltre l’evento, così come abbiamo imparato a definire tutto ciò che crea assembramenti di persone. Far venire gente in città per una sera non è difficile, basta apparecchiare una tavola e si trova sempre l’avventore preso dai morsi della fame. Novello sotto il Castello, un brand ormai noto e che funziona, è andato oltre l’evento sia per quello che ha prodotto che per ciò che ha mostrato di poter produrre in futuro per passare dalla definizione di “evento” a quella più impegnativa di “investimento”.
La rassegna ha in se alcune già note specificità. Prima tra tutte il periodo inusuale per proporre la propria idea di territorio in un mese di novembre sempre molto avaro di dinamicità nei nostri territori, essendo sempre stato considerato di transizione tra le novembrate e l’arrivo del santo Natale. La seconda peculiarità è la voglia di considerare il tema della destagionalizzazione come fondamentale in questa proposta. E’ fin troppo evidente che destagionalizzare non significa solo organizzare un evento di tre giorni ma ciò che ha colpito, in questa rassegna, è l’evidentissima potenzialità di saper trasformare l’undicesimo mese dell’anno in un appuntamento con un pacchetto di proposte che vanno ben al di là della tre giorni di metà mese. Avendo raggiunto questo tipo di capacità organizzativa, avendo individuato alcuni temi specifici da poter sviluppare, a partire dai vini naturali, la cui discussione ha visto Confcommercio protagonista, alla tipicità di alcune castagne raccolte in riserve europee (in questo caso spagnole come appunto quelle proposte dall’azienda Fruttattiva), dalla capacità di attivare entusiasmo e opere d’arte di artisti che stanno operando nelle strade del centro storico, così come incentivate dalla Fondazione di comunità d’Arti, alle nuove proposte musicali così ben assortite e selezionate dall’associazione Norbeat che hanno infiammato le serate dove, finalmente, i giovani sono diventati i fruitori e i protagonisti. Quei giovani a cui la nostra città dedica veramente poca attenzione.
Gli organizzatori della rassegna, La Compagnia del trullo with Fruttattiva, possono ben dire di aver suonato una carica avendo ricevuto in cambio la grande attenzione di migliaia di persone che ne hanno apprezzato spirito, sforzi e iniziativa. E’ il momento di alzare ancora l’asticella: a questi organizzatori, un’associazione e un’impresa, bisogna chiedere sempre di più sostenendone la fatica: trasformino ancora questa rassegna come una vera e propria fiera dei nostri prodotti, della loro storia e del loro impatto sull’economia locale e comprensoriale. Facciano diventare il mese di novembre come il riferimento temporale che trasformi la nostra città nel luogo della bellezza, dell’approfondimento culturale ed economico legato all’agricoltura. Per far ciò sia La Compagnia del trullo che l’azienda Fruttattiva, con Confcommercio e Norbeat, non possono essere lasciati soli. Vanno accompagnati e sostenuti affinché questo diventi l’appuntamento dell’intero mese di novembre dove concentrare la discussione e l’approfondimento dei temi che riguardano lo sviluppo agricolo, la salvaguardia del territorio dagli assalti continui, la dimostrazione a tutti della bellezza del nostro patrimonio paesaggistico e culturale.
La Compagnia del trullo, associazione che si è inventata il brand e questo format attraverso il costante impegno che dura da più di un decennio, l’azienda Fruttattiva che non si è limitata a sostenere la rassegna ma si è rimboccata le maniche e ha vissuto il pathos della vigilia alla stessa maniera dell’associazione organizzatrice, la Confcommercio che ha voluto dare un’impronta approfondendo uno dei temi cardine quale la produzione dei vini naturali con esperti del settore, Norbeat che ha dato il segno di discontinuità proponendo musica rivolta ai più giovani, la chiesa che attraverso l’arciprete don Felice Di Palma, l’artista Nico Nardomarino e la maestria alle luci di Paolo Firulli di International sound ha voluto comunicare che è sempre aperta a tutti coloro che vogliono difendere l’ambiente, a Vie d’arti dove da qualche tempo la Fondazione di comunità d’Arti ha incentivato l’apertura di botteghe di artisti e artigiani che hanno sciorinato il meglio della propria creatività. Sono queste e tante altre le realtà che hanno lavorato alla riuscita di quella che è sembrata per davvero una rassegna ragionata e organizzata al meglio.
Naturalmente ci sono dettagli da migliorare. A partire dalla migliore fruizione della manifestazione per i disabili. Per esempio far rispettare (dalla stessa polizia Municipale) le ordinanze firmate dalla Polizia Municipale per il parcheggio dei disabili è una richiesta legittima a cui va data una risposta concreta nelle prossime occasioni. Così come ad alcuni non è andata giù la scelta di costruire per tre giorni strutture sulla balconata del castello.
Opinione sempre rispettabile ma che richiama una mai affrontata discussione preventiva sulla possibilità di conciliare storia e contemporaneità. Inutile sottolineare che la proposta musicale è molto piaciuta ai più giovani e non solo.
Per concludere, si può sicuramente sostenere che migliaia di persone hanno potuto gustare i nostri luoghi. C’è l’energia per poter continuare e, ripetiamo, fare dell’intero mese di novembre un appuntamento con la nostra città che richiami l’intera regione. A discutere, a programmare, a dare uno sguardo all’ambiente e all’agricoltura. Un mese di novembre dall’odore forte dell’autunno, come quello “sniffato” nelle strade strapiene di semplicità e voglia di esserci.
E l’amministrazione comunale non può non esserci con la stessa voglia di fare degli organizzatori. E’ una speranza e auspicio: abbandoni la timidezza per questo appuntamento di Novello sotto il Castello with Fruttattiva e ne cavalchi le potenzialità.
Offcanvas menu