Fondamentale il rispetto delle buone pratiche di norme igieniche
di Dino Ridolfi – biologo
“E’ mangiati la mozzarella”, con questa battuta, ormai diventata iconica, il comico Checco Zalone ha preso in giro il sistema che sovraintende i processi di produzione degli alimenti noto anche come HACCP.
Il nostro Zalone non ha tutti i torti nell’ironizzare sulle procedure HACCP perché molte volte, con una tendenza che è tutta italiana, si tende ad iperburocratizzare la documentazione dimenticando che l’obiettivo deve essere il rispetto delle buone pratiche di norme igieniche.
Quando queste pratiche non sono rispettate accade che si hanno dei focolai epidemici di origine alimentare. In questi giorni per un problema, molto probabilmente legato all’impianto di produzione, sono stai immessi sul mercato alimenti contaminati da Listeria monocytogenes. Questo batterio è responsabile di tossinfezione alimentari che possono portare brividi, febbre e dolori muscolari (come l’influenza) accompagnati da nausea, vomito e diarrea.
La listeriosi, però, può essere anche invasiva con i sintomi che variano in base alla parte del corpo infettata ma con esiti che vanno dal grave al nefasto.
La maggior parte dei recenti focolai in Italia si sono concentrati nel settentrione, ma anche in Puglia ci sono stati dei casi di listeriosi. In provincia di Bari ad un signore colpito da meningite è stato fatto l’esame del liquor e si è accertato che la meningite, di origine batterica, è stata causata dalla listeria. Un‘altro caso in provincia di Foggia ha portato al decesso di una neonata e al ricovero della mamma entrambe intossicate dalla listeria.
Nel caso del signore colpito da meningite si è accertata la presenza del batterio nella mortadella mentre nel caso della signora e della povera bambina si sta indagando. Un’altra intossicazione meno nota ma non per questa meno grave è l’intossicazione da VTEC. I VTEC (Escherichia Coli produttori di verocitotossina) sono un gruppo di batteri di E. coli che negli esseri umani possono causare diarrea emorragica e sindrome emolitico- uremica, una patologia grave che può condurre a insufficienza renale acuta. I maggiori colpiti dall’insufficienza renale acuta sono i bambini che possono essere dializzati o peggio possono morire.
Gli animali sono sicuramente responsabili delle tossinfezioni alimentari perché essendo serbatoio di molti germi possono inquinare gli alimenti rilasciando i loro bisogni. La verdura, per esempio, può essere contaminata e se lavata male può essere veicolo di agenti patogeni.
Anche il latte può risultare contaminato se raccolto in stalle dove le condizioni igieniche sono precarie o se l’impianto di raccolta latte non viene pulito regolarmente. Se il latte è contaminato anche i prodotti caseari possono risultare contaminati se ad esempio il latte non viene lavorato alle temperature necessarie per uccidere i germi presenti.
Un’ altra fonte di contaminazione è lo stato igienico degli impianti di produzione che per essere puliti devono essere sottoposti a delle sanificazioni quotidiane.
Per prevenire le intossicazioni alimentari bisogna rivolgersi a produttori che rispettino le norme igieniche ma è anche importante rispettare tali norme negli ambienti domestici.
Le intossicazioni alimentari sono sempre considerate una leggenda metropolitana tanto è vero che molti credono che la regola dei cinque secondi, quella regola secondo cui se un cibo ti cade per terra tu hai cinque secondi per riprenderlo e mangiarlo, sia affidabile.
Purtroppo non è cosi. Noi siamo immersi in un sistema in cui condividiamo i nostri spazi con miliardi di agenti patogeni o non patogeni che come noi uomini cercano di vivere e molte volte, così come nel film “la guerra dei mondi”, la loro sopravvivenza per noi uomini è letale.