Intervista al segretario generale di Quark Gianmarco Lorusso dopo l’approvazione del bilancio di previsione
Conversano – Da quando è nata questa giunta diretta dal sindaco Lovascio, un Consiglio Comunale così animato non si era quasi mai visto. Al contrario dello scorso anno, quando il bilancio di previsione era stato approvato in quattro e quattr’otto in quanto le opposizioni decisero di non parteciparvi, questa volta il dibattito non solo si è fatto sentire ma è stato caratterizzato da scontri tanto aspri, quanto a volte poco istituzionali. La seduta è stata segnata dagli emendamenti presentati da una sola consigliera comunale, Barbara Accardo, che siede in consiglio nei banchi dell’opposizione. Emendamenti di vario genere: dalla proposta di abbassamento della Tari per i meno abbienti a quella di aumentare l’investimento sul servizio della biblioteca civica, dall’integrazione del bonus psicologo a quella della crescita sostenibile. Un vero e proprio “contro-bilancio” come gli stessi componenti di Quark hanno più volte sottolineato.
Il segretario generale del movimento, Gianmarco Lorusso, intervistato da Oggiconversano, ha ribadito le motivazioni degli emendamenti presentati al bilancio che, per la cronaca, sono stati tutti bocciati dalla maggioranza.
Segretario, la vostra consigliera comunale Barbara Accardo ha presentato undici emendamenti molti dei quali riguardavano le politiche culturali, sociali ed economiche. L’assessore alla Cultura Sportelli vi ha chiesto esplicitamente: “Ma perché ce l’avete con le risorse che riguardano la cultura”? Cosa rispondete all’assessore?
Rispondiamo che è una triste e sgangherata opera di distorsione della realtà: abbiamo concentrato i tagli sugli eventi, non sulle politiche culturali, per finanziare tra le altre, oltre ad azioni a sostegno delle famiglie e dei soggetti più in difficoltà in questo momento, anche un potenziamento dei fondi destinati alla biblioteca comunale Marangelli. Piuttosto, alla luce delle dichiarazioni dell’assessora, ci chiediamo che cosa intenda lei per “cultura”. Se per lei l’equazione è cultura = eventi e turismo, allora forse bisognerebbe fare un passo indietro e discutere del significato della cultura, e chi è che sostiene davvero le politiche culturali. Nota a margine: quest’anno le politiche culturali godono già di 40000 euro in più rispetto al bilancio di previsione dello scorso anno. Se poi consideriamo che per gli eventi, cioè quello che l’assessora intende per politiche culturali, quest’amministrazione non si pone alcun problema nel mettere in atto numerose e ingenti variazioni di bilancio in corso d’opera, non vediamo dove sia il problema nel destinare in occasione del bilancio di previsione una piccola parte degli stanziamenti a misure strutturali.
Si continua a confondere in città il senso delle parole “cultura” ed “evento”. In poche parole cosa intendete per politiche culturali? E che funzione hanno gli eventi?
Le politiche culturali favoriscono la crescita umana di cittadini e cittadine. Gli eventi non sempre contribuiscono a questo scopo, ecco perché vanno distinti. Per l’amministrazione gli eventi sono il fulcro del nostro sviluppo economico, ma è un errore grave, non si può fondare tutto su un settore stagionale. Ci portino dati certi sull’impatto positivo degli eventi sull’occupazione locale e ne parliamo, ma non lo faranno mai. Per noi è molto meglio investire strutturalmente su luoghi di studio e cultura aperti tutto l’anno, come appunto le biblioteche.
Insistete da tempo sulla biblioteca civica “M. Marangelli” di via San Giuseppe. Uno dei vostri emendamenti riguardava esattamente una dotazione di 20mila euro in più per la Biblioteca. Cosa intendevate incentivare e cosa pensa della bocciatura di questo emendamento da parte della maggioranza?
L’attuale delibera sulla biblioteca prevede l’apertura per 48 ore settimanali. Noi vorremmo tenerla aperta anche nel week end, per questo servono più risorse. Poi vorremmo aggiungere servizi: coworking, aule studio “ruomorose”, scaffale aperto. Assurdo che un’assessora alla Cultura si opponga ad aggiungere fondi alla biblioteca. Tra l’altro con argomenti senza senso: dice che volevamo tagliare 10 mila euro alle politiche giovanili. Ma se chiediamo di dare 20 mila euro alla biblioteca, spazio pubblico frequentato da under 30, stiamo casomai raddoppiando e indirizzando i soldi a favore dei giovani. A differenza loro che preferiscono bandire premi e mettere in competizione i giovani, noi vogliamo creare luoghi nei quali i giovani si aggregano e collaborano.
Un altro degli emendamenti che avete presentato, bocciato anche questo dalla maggioranza, riguardava la riduzione del pagamento della Tari per le famiglie meno abbienti. Ci può spiegare quali sarebbero stati gli effetti di questa proposta nel caso in cui l’emendamento fosse stato approvato?
Semplice: avremmo abbassato la tassa rifiuti almeno a una parte delle famiglie meno abbienti. Tecnicamente è possibile con le agevolazioni, oggi previste solo per anziani e famiglie con almeno 5 persone e massimo 15 mila euro di Isee. Chiedevamo di aumentare le riduzioni allargandole, per esempio, al 10% più povero tra le famiglie con 4 componenti, oggi non coinvolte da sconti Tari, e destinare a esse uno sconto medio in bolletta da 100 euro. Una cifra che non ha niente a che vedere con i 5 euro di cui parlava il consigliere Abruzzi, senza sapere che diceva. In ogni caso, chiedevamo solo di aumentare i fondi per le agevolazioni Tari; sull’individuazione dei beneficiari eravamo aperti al confronto con la maggioranza. Il nostro emendamento aveva parere tecnico favorevole. Bocciarlo è stata una scelta politica, hanno deciso di non ridurre la Tari. E ci sfugge il motivo per cui non l’abbiano votato nemmeno i consiglieri Galiano, Borrelli e Matarrese, che pure chiedevano un taglio delle tasse.
Nel suo insieme come giudica il bilancio di previsione presentato e approvato dalla maggioranza del governo presieduto dal sindaco Lovascio?
Si è parlato più volte di bilancio “tecnico”, ma sarebbe forse più corretto definirlo un “nonbilancio”: nessuna traccia di una programmazione, nessuna idea e prospettiva per la città, nessun intervento strutturale. E tuttavia, pur essendo un “non-bilancio”, resta in ogni caso un “non-bilancio” politico: perché è una scelta politica quella di non voler impiegare fondi per sostenere chi oggi è in difficoltà, per potenziare la biblioteca comunale, per istituire un bonus comunale per sedute di psicoterapia.
La seduta consiliare del 10 gennaio scorso è stata caratterizzata da alcuni scontri anche molto duri tra alcuni consiglieri comunali dell’opposizione, in special modo la vostra rappresentante Barbara Accardo, e alcuni della maggioranza come il civico Lorenzo Abbruzzi. Non è sfuggito a nessuno lo scontro causato dalla discussione sul vostro emendamento sull’integrazione comunale del bonus psicologo. Cosa è successo?
È successo che né il consigliere Abruzzi, né la consigliera Sportelli, né probabilmente tutto il resto della maggioranza hanno compreso l’emendamento: noi proponevamo di istituire un bonus comunale che permettesse di allargare la platea di beneficiari del bonus istituito dall’INPS, che purtroppo ha visto molte persone in possesso dei requisiti non accedere al bonus per via dei pochi fondi a disposizione. Un concetto semplice: il comune contribuisce al pagamento di un “pacchetto” di sessioni di psicoterapia per un determinato numero di cittadine e cittadini. La maggioranza invece ha capito tutt’altro, e cioè che volessimo assumere uno psicologo comunale, o che volessimo elargire il bonus a coloro che non ne avessero i requisiti, mostrando anche di non conoscere il funzionamento del bonus istituito dall’INPS: grave che chi amministra una comunità non sia a conoscenza del funzionamento di una misura di tale rilevanza e di cui si è discusso per mesi su giornali, tv, media.
Pochi cittadini presenti in aula, diffidenza tra opposizione e maggioranza che porta alla mancata condivisione delle semplici regole di convivenza istituzionale, opposizioni non coese. Cosa sta succedendo alla politica e, soprattutto, cosa pensa di fare il movimento Quark d’ora in poi? Qual è il metodo per fare un’opposizione ad una maggioranza formata da liste civiche e personale politico che varia da sinistra a destra con una estrema facilità?
Conversano vive sicuramente, da una decina d’anni o forse più, in uno stato comatoso per quel che riguarda il dibattito politico e il confronto rispetto all’idea di città che abbiamo. A questo si aggiunge il fatto che questa maggioranza, almeno in apparenza, sembra una massa deforme di idee e appartenenze politiche diverse. Tuttavia poi, al momento delle scelte, si rivela sempre per quello che in fondo è: una maggioranza di destra, che ripropone le politiche con cui governa da quasi 15 anni ormai, nella solita, vecchia, scaduta salsa. In questo scenario noi di QUARK crediamo, e non è certo un mistero, che si debba ricostruire una proposta alternativa a partire dall’idea di città e di sviluppo che abbiamo, ed occasioni come quella del bilancio sono importantissime proprio per questo: chi oggi siede all’opposizione è a favore o no del bonus psicologo? È a favore o no del tagliare una piccola quota di fondi per il turismo per sostenere le famiglie in difficoltà? È concorde o no su una diversa idea di sviluppo economico, sociale e culturale? E lo stesso vale per le numerose discussioni passate, presenti e future sul lavoro, i diritti, l’ambiente, in cui pochissimi e in rare occasioni hanno ritenuto di dover prender posizione. È necessario che tutti coloro che oggi sono all’opposizione, dentro e fuori dal consiglio comunale, si assumano le proprie responsabilità: per questo crediamo che il fatto che nessuno abbia presentato emendamenti al bilancio di previsione oltre noi sia stata un’occasione mancata.