Risveglio con sorpresa, da oggi per ritirare farmaci e presidi almeno cento conversanesi dovranno recarsi a Monopoli

Con un cartello gli utenti invitati a recarsi nella farmacia territoriale di Monopoli

Conversano – Si fa presto a cancellare un servizio essenziale in città, in questo caso quello della farmacia che distribuisce farmaci e presidi agli utenti che hanno bisogno dei farmaci salvavita. Basta un cartello, due firme (quello della dirigente farmacista, dott.ssa Luisa Lacatena e della dirigente dell’Area Farmaceutica dott.ssa Stefania Antonacci) e almeno cento utenti di Conversano saranno costretti a recarsi a Monopoli per ritirare farmaci e presidi essenziali.
Il provvedimento, la cui responsabilità è in capo al Dipartimento Farmaceutico, era nell’aria da un pò di tempo ed è il frutto sicuramente della carenza di personale e da questo continuo ripetersi di episodi che fanno del Pta di Conversano un presidio ingiustamente sottovalutato dai decisori della Asl Ba, nonostante abbia ambienti idonei e in continua ristrutturazione. Ma ai continui lavori che da anni si sono succeduti ha sempre fatto riscontro una mancanza cronica di personale che, nel caso del servizio di farmacia territoriale e a partire da oggi 20 gennaio 2023, sta creando un disservizio e, soprattutto, disagi agli utenti affetti da patologie serie e che hanno bisogno di farmaci salvavita. Il servizio, oltre che per i cittadini utenti, sta avendo ripercussioni anche sull’approvvigionamento di farmaci destinati alle sale operatorie che svolgono le proprie attività nel Pta di Conversano.
Non si fa in tempo a segnalare l’avvio delle procedure per l’ospedale di comunità, finanziato dalle risorse del Pnrr, che scatta un’altra emergenza. Sarà mai possibile avere un giorno, si spera non molto lontano, un presidio ambulatoriale ben organizzato e che non debba ogni volta far ricorso alle segnalazioni di disservizi che, come in questo caso, colpiscono l’organizzazione delle famiglie costrette a spostarsi per il ritiro di farmaci assicurati dal servizio sanitario nazionale? E’ una domanda alla quale, al momento, nessuno riesce a rispondere con cognizione di causa. Nemmeno coloro che dovrebbero farlo per le responsabilità che ricoprono.

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