Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare
nella bianca scia di un’elica.
(Lucio Dalla, Caruso)
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare […]
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire.
(Lucio Battisti-Mogol, Emozioni)
Torno in auto da Bari dopo aver ascoltato, nel rinato auditorium Nino Rota la Quinta Sinfonia di Beethoven. È quella del destino che bussa alla porta. È venerdì 3 marzo 2023. Domani, sabato, sarà il 4 marzo. Nell’intento di ideare il prossimo sassolino ripenso al destino, che in queste due date consecutive ha fatto nascere ottanta anni fa due dei più grandi cantautori della musica italiana, accomunati incredibilmente dallo stesso nome di battesimo: Lucio Dalla e Lucio Battisti.
Quel che lega la canzone d’autore alla letteratura è facile a dirsi: la poesia. Leggendo le frasi appena citate, preferite con difficoltà – per l’imbarazzo della scelta – tra tantissime altre possibilità, ci si rende subito conto di trovarsi di fronte a evocazioni poetiche. D’altronde la poesia lirica in antichità veniva cantata e lo stesso Leopardi ha nominato le sue principali composizioni poetiche “Canti”. È il caso inoltre di ricordare che nel 2016 il cantautore Bob Dylan ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura.
Pertanto le parole e la musica, il canto, sono capaci come pochissime altre cose di muovere le corde del nostro sentire, provocando quelle emozioni senza le quali vivere sarebbe davvero una mera sequenza di gesti meccanici.
E dunque ringraziamo ancora una volta il destino che in ventiquattrore e poche centinaia di chilometri di distanza fece venire al mondo due “Lucii” che continuano a brillare nella notte stellata della nostra canzone.