Brainpull proprietaria esclusiva di Pescaria, Domingo Iudice assume il ruolo di presidente del CDA

L’insegna ha un tasso di spreco degli alimenti inferiore al 5% ed è stata premiata dai Retail Awards di Forum Retail. Il nuovo assetto societario

Conversano – “Integrando visione strategica, capacità di comunicazione creativa integrata alle più moderne tecnologie, Brainpull ha rappresentato l’anima innovativa e dirompente del Marchio Pescaria, diventato leader indiscusso del comparto fish fast food Italiano e più in generale in quello del food service. In questo momento – dichiara il presidente del CDA Domingo Iudice siamo felici di definire ulteriormente l’abilità di management dei dirigenti Brainpull, consolidata dalla capacità di creare strategie integrate di marketing in grado di produrre un impatto concreto sui risultati del business dei propri clienti.”
L’agenzia Brainpull, ha acquisito la quota del 51% del capitale appartenuta al co-founder Bartolo L’Abbate, imprenditore di Polignano a Mare.
Pescaria, negli anni, ha rappresentato una novità assoluta nell’ambito del fast food caratterizzato dai “panini di mare”, ritenuto fino ad allora un azzardo ma diventato un vero e proprio shock che ha determinato un successo spropositato nella città di Polignano a Mare ed un’affermazione in altri capoluoghi o città particolari (Trani, Milano, Bologna, Torino, Roma, Verona e Padova). Pescaria di via Roma prima del trasferimento in Piazza A. Moro a Polignano a Mare, divenne d’un tratto luogo di ritrovo e tendenza ma, soprattutto, di grande novità enogastronomica e identitaria che contribuì non poco ad una presenza turistica importante prima della completa esplosione della città di Lama Monachile. L’esperienza maturata a Polignano, l’affluenza massiccia di persone in arrivo da ogni angolo di Puglia, e non solo, contribuirono a creare una sorta di azienda modello che in tanti, anche alle nostre latitudini, tentarono di imitare. Adesso si cambia registro in quanto sono passati otto anni dall’esordio e tante sono i mutamenti avvenuti nel nostro territorio. Così come anche le strategie aziendali sono diverse. “Quella in corso è una piccola rivoluzione che cambia radicalmente l’assetto societario del fast food famoso per i suoi panini di mare“, ci tengono a far sapere da Brainpull. L’agenzia che ha sede a Conversano e Milano, comunque, ha promosso nuove azioni firmando la creazione di Evviva Maria, la trattoria veloce che celebra l’orecchietta di Conversano con la cucina casalinga della chef Maria Cicorella e Ammà Just Pizza. 

Lo staff di Brainpull
Lo staff di Brainpull


Ulteriori iniziative che stanno trasformando corso Umberto I da luogo prevalentemente di passaggio a luogo di passeggio e socialità, data la presenza da qualche tempo di botteghe di artisti/artigiani e, da circa due anni, di numerose attività ristorativo-culturali e librerie.

Domingo Iudice, presidente del cda
Domingo Iudice, presidente del cda

Nell’ambito della negoziazione e della conclusione dell’operazione societaria, Brainvest, braccio armato del gruppo Brainpull che investe in economia reale, è stata assistita dallo studio Polis Avvocati – con un team composto dagli avvocati Michele Laforgia, Nicola Nisio e Federico Ceci, con il supporto di Deloitte, nelle persone di Soraya Di Mauro e dal partner Paolo Tedesco. Hanno contribuito alla strategia legale e alle pianificazioni, l’avvocato Valerio Lacirignola e il dott. Roberto Romita dello studio Backbone, che acquisisce anche il mandato per l’incarico da sindaco revisore nella persona del dott. Matteo Dalla Pola.

 

La storia di Pescaria: un fast food all’italiana, buono e sostenibile

Il fast food di pesce più famoso d’Italia, nato in Puglia a Polignano a Mare, oggi conta 8 punti vendita in alcune tra le principali città italiane (Polignano, Trani, due a Milano, Bologna, Torino, Roma, Verona, Padova). Pescaria è stato il primo locale in Italia a proporre panini di mare in formula fast casual, con le ricette dell’Executive Chef Lucio Mele (BIB Gourmand 2013): in menù c’è il mare, dalle insalate con salmone, tonno, gamberoni al vapore al crudo mare, al pesce cucinato al momento e condito dallo chef, servito con pane di Altamura (tagliata di tonno arrosto, tataki di salmone, polpo arrosto). Immancabili le tartare, i carpacci, la frittura (paranza, alici, cozze, baccalà, polpette di crostaceo, fish and chips) e – ovviamente – gli iconici ed estrosi panini: tra i più amati il panino con tartare di tonno, burrata, pomodoro fresco, olio al cappero e pesto al basilico o quello con i gamberoni al ghiaccio, melanzana grigliata, fiordilatte, pancetta, chips di patate, rucola, salsa artigianale con ketchup e maio della casa.

Oltre ai grandi classici, ogni due settimane c’è un panino speciale dello Chef, realizzato in Partnership con altri brand o mediante il coinvolgimento dei clienti (per esempio, chiedendo loro i panini che hanno amato di più).

Il menù del giorno cambia, invece, a seconda della stagione: Pescaria si rinnova quotidianamente puntando sempre più sulla freschezza degli ingredienti e sulla stagionalità delle ricette.

Non mancano le proposte per i più piccoli: da circa un anno infatti Pescaria ha reso disponibile il menù baby “Piccoli Pescatori”, una box per i più piccoli con patatine fritte, salse artigianali e un bun (panino morbido) con cotoletta di merluzzo.

Interessante anche la proposta dei vini (tutti rigorosamente pugliesi) fatta eccezione per la selezione di champagne – con etichetta Pescaria -, dalla vocatissima zona della Champagne, Le Mesnil-sur-Oger, è disponibile in brut, extra brut e rosé Veuve Blanche Estelle.

Grazie a una gestione centralizzata della cucina e a una ottimizzazione strategica delle operazioni logistiche, Pescaria è in grado di conoscere perfettamente il consumo di materia prima nei punti vendita: motivo per cui l’insegna ha un tasso di spreco degli alimenti inferiore al 5% ed è stata premiata dai Retail Awards di Forum Retail in qualità di Best Logistics Project. Dal 2019 Pescaria è il primo fast food in Italia plastic free, grazie all’uso di posate, bicchieri e cannucce in PLA, materiale derivato dal mais, biodegradabile e compostabile. Una decisione che permette di risparmiare 7 tonnellate di plastica al mese per punto vendita.

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