Femminicidi, il sogno ci porta a vivere su Marte mentre la realtà ci spedisce nelle caverne

Non abbiamo fatto in tempo a metabolizzare la brutale aggressione a Dory Colavitto da parte del suo ex compagno che l’omicidio di Giulia Cecchettin ci ha sbattuto in faccia una terribile realtà: SIAMO IN EMERGENZA.
L’uomo, inteso come maschio, sta avendo una regressione antropologica e, ormai da tempo,  risolve i problemi con le proprie compagne come facevano i nostri progenitori uccidendo brutalmente.
L’omicidio, già condannabile, é associato alla crudeltà. Basta leggere il numero di coltellate che ha subito la povera Giulia rea di essere, agli occhi del suo ex ragazzo, una persona brillante e soprattutto pronta a laurearsi prima di lui. E così il giorno in cui Giulia doveva discutere la sua tesi di laurea giaceva abbandonata in un bosco coperta da sacchi d’immondizia neri.
Sessant’anni fa Fabrizio De André parlando del suo brano ” La canzone di Marinella ” disse che la protagonista era una giovane prostituta che fu MASSACRATA DA UN ANIMALE e abbandonata nel fiume Olona.
Oggi in pieno clima di politicamente corretto sarebbe un reato definire animali gli autori di femminicidi. Anzi c’è qualche politico e qualche giornale che danno una lettura dei femminicidi a dir poco ardita. Basti pensare che Elena, la sorella di Giulia, è stata definita satanista e si parla tranquillamente  di una nuova  caccia all’uomo.
Anche questa volta tutto questo dolore andrà perduto come lacrime nella pioggia? Il ministro Nordio ha preso atto del fallimento delle sole politiche repressive e ha annunciato che verranno associate politiche educative. Di politiche educative ha parlato anche il ministro Valditara annunciando che si parlerà di educazione all’affettività sin dalla scuola elementare. Basterà? É sicuramente un buon inizio ma non devono essere lasciate tutte le responsabilità alla scuola.
Il ruolo della famiglia deve ritornare ad essere centrale. I genitori non devono aver paura a parlare con i propri figli o denunciare comportamenti anomali dei propri figli maschi.

Oggi la natura stessa dell’omicida sta mutando. In passato chi uccideva la propria compagna raccontava che non ricordava cosa fosse successo e si parlava di raptus.  Oggi gli omicidi vengono pianificati grazie anche all’aiuto della rete. L’assassino di Giulia era uscito con un coltello e con molte banconote. Di sabato sera con un coltello per incontrare una ragazza. Si può parlare di premeditazione in questo caso?

Il futuro è tutto da scrivere e ai nostri figli stiamo lasciando un pianeta inquinato ed una società incattivita. Occorre cambiare rotta altrimenti l’uomo che sogna Marte ritornerà a vivere nelle caverne.

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1 Comment

  1. Antonio Cirillo says:

    Gentilissimo Dino,

    Sono perfettamente d’accordo con quanto hai scritto in modo efficace sia dal punto di vista narrativo che sostanziale.
    Tra il dire e il fare ci sta’ di mezzo ciò che ognuno di noi saprà fare. Grazie