Sono state scoperte due targhe in marmo durante la manifestazione a cui hanno preso parte esponenti dell’Anpi regionale e dell’istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e della storia contemporanea
Cozze – Domenica 28 aprile scoprendo le due targhe commemorative i sindaci di Mola e di Conversano hanno riportato la luce su due episodi che riguardano Cozze e che erano stati dimenticati: l’organizzazione dell’omicidio di Giuseppe Di Vagno, primo deputato ucciso in Italia per mano dei fascisti, presso villa Cassano e la presenza degli ebrei che soggiornarono nella frazione molese prima di raggiungere la Palestina.
La manifestazione organizzata dal “Comitato civico per Cozze” e dall’ANPI (associazione nazionale partigiani d’Italia) provinciale in collaborazione con le sezioni di Mola e Conversano ha avuto inizio presso l’atrio di pertinenza di villa Cassano con l’intervento di Antonio Renna portavoce del comitato per Cozze. Sono intervenuti successivamente Pasquale Martino per l’ANPI Bari, Vito Antonio Leuzzi per l’IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e della storia contemporanea), Luigi Quaranta per la Fondazione Di Vagno, Ermando Ottani e Donato Valenzano per l’ANPI di Conversano e Mola.
Hanno chiuso gli interventi i sindaci di Conversano e Mola, amministrazioni che hanno patrocinato la manifestazione, Giuseppe Lovascio e Giuseppe Colonna.
Tutti gli interventi sono stati caratterizzati dallo stesso filo conduttore e cioè la figura di Giuseppe Di Vagno che fu il primo politico a denunciare il regime fascista e per questo fu assassinato e, inoltre, lo spirito di accoglienza di noi pugliesi verso i deportati ebrei; spirito di accoglienza, si è sottolineato, che “noi pugliesi, soprattutto i ceti meno abbienti, abbiamo sempre avuto e che continuiamo ad avere verso tutti i popoli che vivono situazioni di discriminazione o sono profughi”.
Gli interlocutori hanno ricordato che i due episodi, pur essendo lontani storicamente, 1921 omicidio di Di Vagno e 1947 alloggio degli ebrei a Cozze, sono uniti da uno stesso filo conduttore e cioè la malvagità che caratterizzava il regime fascista e quello nazista e che continua a caratterizzare, oggi, tutti i regimi totalitari.
Le due targhe sono state poste sul muro perimetrale di villa Cassano (quella in ricordo di Di Vagno) e sul marciapiede di Via delle Rose, come se fosse una pietra d’inciampo, quella dedicata ai profughi ebrei.