“Rimane il dolore per quei tanti bambini innocenti che sono morti sotto le bombe…” (Dacia Maraini)

Rimane il dolore per quei tanti bambini innocenti che sono morti sotto le bombe. Ma la guerra è feroce e nella nostra epoca storica colpisce più i civili che i militari (Dacia Maraini)

Sabato scorso nel bello scenario del Castello di Conversano, Dacia Maraini ha presentato il suo ultimo libro “Vita mia”. Il sottotitolo è “Giappone 1943. Memorie di una bambina italiana in un campo di prigionia.”

A quell’epoca Dacia aveva appena sette anni, ed era in Giappone assieme ai genitori e alle sue due sorelle minori. Al padre, che lavorava lì come antropologo, fu chiesto, assieme alla madre, di accettare di far parte della Repubblica di Salò. Loro rifiutarono, separatamente l’uno dall’altra, perché, prima di ogni altra cosa, credevano nell’umanità, e, pertanto si professavano profondamente antirazzisti.

Le conseguenze furono drammatiche, perché furono immediatamente confinati in un campo di concentramento, ove patirono la fama e il dileggio dei loro carcerieri. Fu loro proposto di mandare le figlie in un collegio. Rifiutarono, perché preferirono tenerle con loro e stare tutti insieme. La scelta si rivelò propizia, perché vennero a sapere, tempo dopo, che il collegio in questione fu bombardato e tutti i bambini ospiti morirono sotto le bombe.

Come sempre succede con i grandi libri, anche questo prende spunto da quel terribile periodo per fare una profonda riflessione sui tempi attuali. E purtroppo, dopo ottant’anni, le cose non sono affatto cambiate, e le decine di migliaia di bambini morti a Gaza ne sono un drammatico esempio di questi ultimi tempi.

Il libro “Vita nuova” è stato presentato con l’intervento degli studenti del Liceo Morea. Il coinvolgimento delle scuole è davvero un’azione meritoria, perché libri come questo aprono le menti e scuotono le coscienze.

Mi piace concludere citando le ultime due parole del libro, che sono un accorato messaggio a tutta l’umanità: “…pacifica convivenza”.

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