In un Consiglio Comunale di qualche giorno fa, seguito ormai da poche unità di cittadini, c’è stato un battibecco colorito tra il sindaco Giuseppe Lovascio e il consigliere comunale di opposizione Maurizio Galiano (Valore Futuro). Il primo ha alluso, rivolgendosi al consigliere Galiano, etichettandolo come consigliere comunale rappresentante di Fratelli d’Italia. Il secondo ha risposto al primo cittadino smentendo la notizia e ricordandogli, invece, la sua provenienza da Alleanza Nazionale nelle cui fila Lovascio fu eletto effettivamente nel 2003. Un battibecco passato pressocché inosservato ma che denota un certo nervosismo latente che nulla ha a che fare con l’amministrazione, ma solo con il posizionamento in vista delle elezioni amministrative prossime. Lovascio da un lato, etichettando un consigliere come appartenente a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, relega quel partito in una posizione che non lo vedrà mai vicino nonostante il suo passato di militante in Alleanza Nazionale. Maurizio Galiano, invece, allontana il sospetto di flirtare con il partito di “Giorgia” nonostante qualche tempo fa le abbia fatto da anfitrione nel giro della nostra città. Galiano ha pubblicamente dichiarato: “Sono sempre stato di centro e non mi sono mai mosso da questa posizione”.
Ed è quella l’area di riferimento di Galiano alla quale sta lavorando con incontri e colloqui. Con il problema di sapere bene che i colloqui non vengono fatti con organizzazioni politiche che fanno riferimento al centro, ma con singole persone che rappresentano molte volte se stesse. Infatti quali sarebbero le forze politiche o i movimenti di centro in città? Al momento non se ne conoscono. Ma i colloqui in corso sono trasversali e hanno visto i consueti ritorni, in vista della campagna elettorale, di quel ceto politico pronto a preparare liste civiche per l’occasione. Galiano sta incontrando indifferentemente l’ex presidente del Consiglio Comunale Gentile, alcuni componenti del gruppo “decariano” Abbruzzi, Di Vagno e Moramarco, l’indipendente D’Alessandro oltre i suoi storici amici Lofano e Mangini. Il tutto per ricreare un’area di riferimento con la quale andare, in un secondo momento, a trattare o con il centrodestra o con il PD, cercando di sfruttare la peculiarità del cosiddetto centro sempre pronto ad ogni soluzione. Tutto ciò con la convinzione che “non contano gli schieramenti ma solo le persone“.
L’intenzione non celata del consigliere comunale Maurizio Galiano è quella di candidarsi a sindaco alle prossime consultazioni elettorali. Avendo scelto di farlo e contando soprattutto sull’apparire assolutamente alternativo all’attuale sindaco Lovascio e svolgendo la propria funzione di consigliere comunale di opposizione con puntualità e, soprattutto, “leggendo le carte” prima di ogni consiglio. Questo è il punto di forza di Galiano: emergere nel ruolo di oppositore dell’amministrazione comunale riducendo al lumicino il ruolo degli altri cinque consiglieri dell’opposizione che in alcuni casi si distinguono per aver portato nuovi argomenti all’attenzione del consiglio, dimostrando una visione più ampia e completa del dibattito pubblico e delle necessità dei cittadini (Barbara Accardo di Quark), in altri, invece, per un’azione consiliare che non viene ritenuta sufficiente dai cittadini all’oscuro di ciò che succede nel palazzo municipale e sulle scelte fondamentali della pubblica amministrazione.
Il punto di debolezza di Galiano, invece, rimane la squadra e le alleanze con le quali presentarsi al voto. Alleanze che passeranno inevitabilmente per la scelta della candidata o candidato sindaco che nessuno darà per scontata a priori. Una partita appena cominciata e che riserverà sorprese di non poco conto. A cominciare da quelle che verranno fuori dalle alleanze dei gruppi attuali dell’amministrazione comunale, mai come in questo momento in difficoltà relazionali dovute a scelte amministrative contrastanti, a cominciare da quelle sul personale che lavora in comune.
E nei prossimi giorni se ne saprà di più dal PD, impegnato in queste ore a chiarire al proprio interno la questione della segreteria; dopo averla rinnovata si passerà alla discussione su progetto politico e alleanze. Questa volta il PD vorrà sicuramente proporre un progetto politico che lo porti a vincere le elezioni amministrative in città. Cosa mai successa sin dal 2008, anno di nascita dello stesso Partito Democratico. Con altre forze politiche e movimenti del centrosinistra (Quark, Conversano Bene Comune, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista, Giovani Democratici) che si stanno incontrando per delineare la propria proposta politica che, a detta di tutti, attende l’ok dello stesso Partito Democratico.