Ogni lettore, quando legge, legge se stesso (Marcel Proust)

Oggi gli strumenti tecnologici si sono talmente sofisticati da rendere quasi del tutto obsoleta una delle forme più classiche di comunicazione di tutti i tempi: la lettera. Ho riscontrato con scoramento che le Poste Italiane stanno riducendo in modo drastico le iconiche cassette postali rosse, per cui i pochi malcapitati che ancora le utilizzano, tra cui il sottoscritto, devono talvolta indirizzarsi direttamente all’ufficio postale per imbucare una cartolina.

Per grande fortuna e in modo del tutto inatteso, al declino della lettera non ha fatto da parallelo il declino del libro, che riesce a sopravvivere – sorprendentemente – più nella forma cartacea che in quella elettronica.

Ciononostante non si deve abbassare la guardia riguardo alla promozione della lettura. Tante sono le manifestazioni che vengono realizzate, dai festival alle presentazioni, fino a iniziative scolastiche di cui ho fatto di certo riferimento in sassolini precedenti.

Una delle iniziative più originali in tal senso è il “book crossing”, che consiste nel creare dei luoghi, in punti di passaggio, in cui dare la possibilità a chiunque di lasciare dei libri già letti, da mettere a disposizione gratuitamente a chiunque fosse interessato.

Ebbene, visto che gli evocati strumenti tecnologici non sono di per sé negativi, proprio ieri mi è arrivata una foto da una mia amica che girando per Martina Franca si è imbattuta in uno di questi siti di book crossing, ricavato utilizzando una stanza nel centro storico. 

In una delle due ante della porta di ingresso è scritta, in italiano e in inglese, la frase di Proust che ho citato all’inizio. Una frase che fa riflettere molto sul fatto che attraverso la lettura andiamo in fondo alla ricerca di noi stessi, ritrovandoci nelle pagine, tra le righe e nelle parole che più ci suggestionano.

In questo modo, leggendo, ricerchiamo per davvero tutto il nostro tempo, che in tal modo, rifacendoci al capolavoro del grande scrittore francese, non è mai perduto.

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