Prende il via un’altra iniziativa nel centro storico. Nell’ambito del progetto promosso dalla fondazione d’Arti e che vede numerosi locali lungo Vie d’Arti impegnati nella creatività artistica, Domenica 21 luglio alle 21.00 in via Panaro (angolo via Lipari) sarà inaugurato “Angolo Queer Studio” di Gabriele Paradiso e Alessio Berardi.
“Angolo Queer – scrive Gabriele – è il primo spazio apertamente queer di Conversano. Nasce da dei bisogni, che non potevano più essere trascurati, tra cui, primo fra tutti, è avere un posto dove poter essere noi stessi senza temere delle conseguenze. È uno spazio espositivo, in cui metteremo in mostra la nostra arte e in cui dedicheremo un muro aperto a tutti i coloro che abbiano voglia di esporre la loro arte. Crediamo in un principio – continua Gabriele – cioè che l’arte è di tutti: tutti ne dovrebbero poter fruire e tutti dovrebbero avere uno spazio dove poter acquistare della visibilità, al di fuori del mondo dei social. È uno spazio di condivisione, di comunità, di cultura, dove vorremmo che tutti si sentissero accolti, rifugiandosi da pregiudizi, etichette e paure, con cui molti di noi sono purtroppo abituati a convivere. È uno spazio in cui vigeranno l’amore e la rivendicazione. Abbiamo dedicato tempo e sudore a questo progetto, e finalmente questa domenica troveremo una realizzazione, troveremo il raggiungimento della prima tappa.
Angolo Queer è l’angolo in cui non sentirsi all’angolo. Rimaniamo arrabbiati, rimaniamo uniti“.
Alessio Berardi aggiunge: “Organizzeremo laboratori e corsi artistici di varia natura: pittura, fotografia, scultura ecc. Incontri che affronteranno varie tematiche come i diritti sociali, comunità lgbt, letteratura e arte“.
C’è attesa per questa nuova iniziativa promossa e sostenuta dalla fondazione d’Arti e i due artisti protagonisti di Angolo Queer, l’uno fotografo e l’altro illustratore, hanno lamentato un episodio spiacevole in questi giorni: alcuni sconosciuti hanno deciso di far sparire i manifesti di annuncio dell’inaugurazione dalle porte d’ingresso del locale di via Panaro, angolo via Lipari. “Non so – conclude Gabriele – chi con impegno in via Panaro e Via Lipari abbia tolto le locandine della nostra mostra, trovo che questo sia un colpo bassissimo, soprattutto per l’arte, spero che questo non si ripeta e non sia un atto omofobico. Io e il mio socio ci stiamo impegnando e sacrificando per avviare questo progetto e non vedo perché bisogna ostacolare l’altro invece di supportarlo“.