Cassandro Troviso è un nostro concittadino, fa l’agricoltore e nel tempo libero, quando è ispirato, scrive. Fa parte di quel sottobosco di conversanesi che si dedicano ad attività culturali come scrivere, recitare, dipingere e suonare. Un folto gruppo di cittadini che finalmente da qualche tempo hanno deciso di uscire dall’anonimato e rendere pubbliche le proprie opere.
Abbiamo intervistato Cassando Troviso, con la curiosità di capire cosa spinge un uomo a dedicare una parte del proprio tempo in questo caso alla scrittura.
Hai scritto il terzo racconto per la casa editrice Historica edizioni. Che temi tratti?
L’idea della Historica edizioni è quella di raccogliere annualmente in un unico volume e per regione, tutti i racconti che gli vengono inviati via email da chi vuole partecipare a tale concorso. Sembra quasi che abbiano preso spunto da una mia idea che ebbi nel 2016, in cui invitavo gli amici del gruppo Facebook “Sei di Conversano se…” a scrivere con me un racconto che partiva sempre con il “C’era una volta…”. Fu un riuscitissimo esperimento social, poiché vi parteciparono davvero tantissimi e che produsse ben 36 racconti tra il fantastico, demenziale, romantico e horror. Il tutto lo raccolsi in un libro che feci stampare in tipografia con il titolo di “Stories Follies – racconti al limite della degenza mentale” che conservo gelosamente e che ogni tanto rileggo con piacere.
Tornando al concorso della casa editrice Historica edizioni, questo non ha nessun costo per chi vi partecipa e la cosa bella è che lascia libero sfogo all’autore di raccontare qualsiasi cosa venga in mente e voglia scrivere in quel frangente di tempo che si ha a disposizione (circa due mesi), dopo di che si dà il via alla selezione, correzione bozze e pubblicazione della raccolta.
Io vi ho partecipato quasi per gioco qualche anno fa scrivendo una storiella ecologica intitolata “Il grande albero”. Accolsi con piacere il loro secondo invito a scriverne un altro l’anno seguente e in quel caso volli ricordare di mio padre che avevo perso da un bel po’ e di cui sentivo fortemente ancora il bisogno di un contatto fisico, un abbraccio, un bacio. Il racconto lo intitolai “Era mio padre”, titolo rubato da un bel film visto in quei giorni con Tom Hanks che parla di un gangster nella Chicago degli anni ’30 costretto ad uccidere i suoi amici, fino a morire lui stesso, per difende la vita e l’innocenza del figlio.
Quest’ultimo racconto scritto e inserito nei “Racconti pugliesi – edizione 2024” è intitolato “Lo scemo del villaggio” e parlo di alcuni di quei personaggi stravaganti che nella mia fanciullezza incontravo per le vie di Conversano; naturalmente i ricordi sono assai labili e molti episodi sono frutto del sentito dire e poi ho voluto usare un po’ della mia fervida fantasia per rendere il racconto più affascinante. Come vedi, gli argomenti che tratto, quando ho la giusta ispirazione, sono svariati. Anche se preferisco scrivere su temi che fanno parte del mio vissuto, dei miei ricordi, della mia amata Conversano.
Un’altra lodevole cosa, riguardo al concorso di quest’anno, è che vi hanno partecipato alcuni alunni di una scuola secondaria della provincia di Lecce. Vedere sul loro volto la gioia e l’orgoglio nel ritirare l’attestato di partecipazione è stato per noi adulti bello e incoraggiante.
Il tuo impegno di scrittore è rivolto prettamente alla forma di racconto o vuoi provare a scrivere un romanzo?
Se devo essere sincero, non mi ritengo tale anche se il fatto di scrivere, come sto facendo ora, fa di me uno scrittore in qualche modo, ma comunque il mio impegno come scrittore è circoscritto (scusa il gioco di parole) nel poco tempo libero che ho, in quanto il lavoro e la famiglia hanno la priorità. Inoltre la passione per lo scrivere non basta ma ci vuole una musa ispiratrice, come in tutte le arti, e la mia non è sempre reperibile anzi e quasi sempre assente.
Al momento mi diverte scrivere racconti anche di poche pagine e di getto, cioè iniziare e finire in un unico lasso di tempo. In futuro magari, con l’arrivo della agognata pensione e il tanto tempo che avrò a disposizione, potrebbe balenarmi in testa l’idea di scrivere un romanzo, magari sulla mia vita.
Che formazione scolastica hai?
Non sono mai stato “una cima” a scuola, ho sempre fatto quello che serviva per arrivare alla sufficienza e niente di più, salvo nelle materie artistiche e sportive. Non parliamo poi della condotta, quella era il mio orgoglio. Pensa che un giorno fui talmente buono, seduto al mio banco in classe, che presi una bella nota perché mi ero addirittura addormentato. Sono arrivato al conseguimento del diploma di scuola media inferiore, dopodiché ho cominciato a pensare a tutto fuorché allo studio e non ti nascondo che me ne pento amaramente. Per fortuna il “dottore” che era in me e che non è voluto emergere è venuto fuori con i miei figli, di cui due ormai grandi ed inseriti a pieno titolo nel mondo lavorativo (pensa che uno mi è diventato astrofisico) e un terzo adolescente che è sulla buona strada.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Non ho autori preferiti, le mie letture vanno a random. Amo molto il nonsense del comico scrittore bolognese Alessandro Bergonzoni, di cui posseggo alcuni suoi libri. Ho letto alcuni classici come “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, “I malavoglia” di Verga e poi sono molto appassionato della storia del nostro paese, del nostro territorio. Antonio Fanizzi, Mario Giannuzzi, Marisa Cacciapaglia, Pasquale Locaputo, sono alcuni degli autori che ho letto e che meritano di essere letti anche nelle nostre scuole.
Altri libri che ho letto che vanno dalla saggistica fino all’infinito ed oltre sono: “Etica per giorni difficili” di Vito Mancuso, “Guida quantistica per anti-conformisti” di Gabriella Greison, “Space economy. La nuova frontiera dello sviluppo” di Simonetta Di Pippo, “Social Fame – adolescenza, social media e disturbi alimentari” di Laura Dalla Ragione e Raffaella Vanzetta. Come vedi sono tutte letture difficili e particolari che però mi stimolano parecchio l’intelletto e mi fanno capire quanto noi esseri umani abbiamo ancora tanta strada da fare per arrivare ad essere davvero felici. La cosa tragica è che la strada l’abbiamo presa nel senso contrario!
Consigli di lettura per l’estate?
Non mi sento di consigliare nessuna lettura, poiché ognuno di noi ha gusti diversi e per quanto mi riguarda se sono al mare, sdraiato sotto l’ombrellone, tra un bagno e l’altro, preferisco leggere un bel giornale di gossip.