Porta la firma del giornalista conversanese Antonio Galizia, il neologismo Biostabilizzazione (cioè «trattamento della parte organica dei rifiuti, per igienizzarli e consolidarli») inserito nell’Enciclopedia della lingua italiana Treccani (https://www.treccani.it/enciclopedia/biostabilizzazione_(altro)/), versione cartacea e online. Sfogliando le pagine dell’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti potreste imbattervi in questa parola nuova e tra le fonti ed i lemmi correlati (sono 3) c’è un articolo pubblicato da Antonio sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 22 giugno 2010. Una grande soddisfazione per chi, come Antonio nostro ex direttore responsabile, di professione si occupa di parole da quasi 40 anni, tanto più se da piccolo si immaginava giornalista, come ha riferito lo stesso: «E’ stata davvero una bella sorpresa – racconta – aver scoperto oggi, seguendo un corso di formazione online con la stessa Treccani, di essere finito sulla prestigiosa enciclopedia grazie ad un neologismo pubblicato in un articolo di 14 anni fa. Biostabilizzazione è un termine tecnico entrato nell’uso comune a partire dai primi anni del nuovo secolo, con l’avvio dei nuovi sistemi di trattamento dei rifiuti. Io seguo da anni lo sviluppo industriale del sistema di trattamento dei rifiuti in Puglia e a Conversano in particolare, città che ospita in contrada Martucci uno dei primi impianti di bio-stabilizzazione. Trattandosi di vocabolo nuovo che nasceva dall’unione di due parole, necessitava di un trattino, poi eliminato quando il termine è entrato nell’uso comune».
Non tutti i neologismi vengono confermati sull’Enciclopedia.
«L’Osservatorio neologico della lingua italiana della Treccani registra ogni anno le parole nuove nel volume “Il Vocabolario Treccani. Neologismi e parole nuove dai giornali” pubblicato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana in collaborazione con l’Istituto per il lessico intellettuale europeo e la Storia delle idee del Cnr. Dopo la prima pubblicazione, vengono confermate solo le parole che entrano effettivamente nell’uso comune. E biostabilizzazione lo è ed ha trovato conferma nelle edizioni aggiornate, accanto ad altre parole entrate nel linguaggio comune: cito per esempio “energivoro”, “cassanata”, o termini che contengono vocaboli inglesi come “mental coach” ed ancora parole legate alle nuove tecnologie come “spammista” ed altre ancora. I neologismi registrati tracciano, in realtà, il quadro di un preciso momento storico e sociale della lingua italiana e della cultura che essa esprime. Le nuove parole sono presenti in tutti i settori nei quali si articolano i giornali: dalla politica (ricordo i termini tangentopoli, bipolarismo, che richiamano precisi periodi della nostra storia), all’economia, alla cronaca, dall’ambiente alla moda, allo sport e allo spettacolo, senza tralasciare la cultura, la scienza e le nuove tecnologie. Si tratta di una raccolta di materiali, classificati e documentati, pubblicati sugli organi di stampa ed analizzati dagli studiosi della lingua, dai grammatici ai lessicografi ma anche dai docenti e gli studenti delle scuole e dell’università».